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Valvestino
di MAURO BRAVO 22 apr 2015 00:00

Valvestino e Magasa dicono addio alla Provincia di Brescia

Valvestino e Magasa entreranno a far parte del Trentino, a seguito del via libera decretato dal referendum del 21 settembre 2008, arriva l’assenso della Regione Trentino Alto Adige sostenuta dal consiglio regionale lombardo

Valvestino e Magasa entreranno a far parte del Trentino. Dopo il via libera decretato dal referendum del 21 settembre 2008, votato dai cittadini dei due paesi, arriva l’assenso della Regione Trentino Alto Adige sostenuta dal consiglio regionale lombardo con 45 favorevoli e 12 astenuti. Approvata la mozione si teme l’effetto domino e le ripercussioni che ben presto potranno ricadere sul territorio. L’iter burocratico spetta ora al Pirellone, chiamato a sollecitare Roma e il Governo per una legge apposita che certifichi il passaggio dalla provincia di Brescia a quella autonoma di Trento dei due comuni sparsi di Valvestino, 212 residenti, e Magasa, che conta 141 abitanti.

In realtà non si tratta di un passaggio, ma di un ritorno da parte delle due comunità sotto il Trentino. Nel XII secolo i documenti parlano della potestà del vescovo di Trento andando poi ai Lodrone e sotto gli Asburgo nel 1918 dopo la prima guerra mondiale. Poi nel 1934 Benito Mussolini fece annettere il territorio a Brescia, anche se fino al 1964 restarono guidate dall’Arcidiocesi di Trento. Ma il trasferimento non è passato senza polemiche, visto che il consigliere Gianantonio Girelli ha parlato di “fallimento della Regione che invece di sostenere le comunità di montagna le asseconda verso altri lidi”.Adesso sull'alto Garda ci si interroga sulle ripercussioni che ben presto, dopo l'approvazione della proposta di legge costituzionale in Parlamento ricadranno su tutta l'area. Dopo Limone e Tremosine, Comuni geograficamente da sempre limitrofi con la provincia di Trento, anche Tignale e Gargnano diventeranno a loro volta Comuni di confine. Ci si interroga se anche loro cercheranno di trarre beneficio dall'ampia autonomia trentina in materia di sanità, scuola, formazione, lavoro, trasporti e viabilità e dalla restituzione da parte dello Stato della quasi totalità dei tributi raccolti nel territorio provinciale a statuto speciale.

La smentita arriva secca dalle parole del sindaco di Gargnano, Giovanni Albini: «Per quanto ci riguarda noi in ogni caso siamo felici di rimanere bresciani e lombardi. Siamo anche contenti, e non lo nascondo, di diventare Comune confinante col Trentino, perché ciò porta qualche possibilità in più per accedere ai fondi per i territori di confine. Magasa e Valvestino? Io giustifico la scelta e le ragioni storiche dei due paesi che hanno deciso di ritornare al Trentino, a cui storicamente appartengono. Ma la mia amministrazione non intende emularli». Sulla stessa lunghezza d'onda è il sindaco di Tignale Franco Negri: «In merito alla questione dei Comuni di confine, mi auguro che quando l'iter sarà terminato con il passaggio ufficiale di Valvestino e Magasa in Trentino, anche il nostro comune possa essere inserito nei Comuni di prima fascia». Per un confine che si avvicina, una prospettiva che cambia. Chi resterà bresciano a vita? Ai posteri l’ardua sentenza.
MAURO BRAVO 22 apr 2015 00:00