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di DAVIDE ALESSI 14 apr 2021 10:32

30mila nuovi lucci nel Sebino

Con un'unica semina in quattro grandi sacconi ossigenati, sono state raccolte dalle vasche dell'incubatoio di Clusane e trasportate al largo dei canneti del baso Sebino, per essere seminate nel loro ambiente naturale, ben 30mila larve di luccio, pesce autoctono del lago, la cui carne pregiata viene particolarmente valorizzata dalla cucina dei ristoratori del lago.

Il luccio, o Esox lucius secondo la classificazione fatta da Linneo nel 1758, è un pesce di acqua dolce, caratterizzato dalla bocca a becco d'anatra, dotata di denti robusti e acuminati. E' presente nel continente Nordamericano e in Europa, dalla Francia alla Siberia, compresa l'Italia. Il luccio è un utile e prezioso equilibratore naturale: può raggiungere un metro e quaranta di lunghezza e superare i 20 chili di peso. La crescita e le dimensioni finali sono piuttosto variabili in relazione all'alimentazione e alla temperatura dell'acqua. In genere raggiunge i 20 centimetri durante il primo anno di vita e il metro in età adulta. Gli esemplari di maggiori dimensioni sono generalmente femmine.

Nel Sebino la popolazione ha bisogno di essere sostenuta: infatti, la sua riduzione negli ultimi 10 anni ha convinto ittiologi, esperti del settore, amministratori pubblici, in, primis Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Comunità montana del Sebino bresciano, della necessità di sostenere nello speciale “reparto maternità” dei pesci del Sebino, l'incubatoio di via degli Orti di Clusane, l'incontro tra uova spremute dalle femmine di luccio e liquido seminale dei maschi. L'uscita serale delle barche avviene sotto la supervisione di Gianluca Cominini, responsabile del Nucleo ittico-venatorio della Polizia provinciale di Brescia che, con i colleghi, in questi anno ha provveduto alla delicata, continua e preziosa azione di ripopolamento delle acque del lago, partendo dai coregoni per arrivare quanto prima al ripopolamento della tinca. Le uova spremute e fecondate subito in barca vengono conferite all’incubatoio di Clusane. Lì se ne prendono cura gli ittiologi esperti ed i volontari dell’Associazione pescatori bresciani. Quando le larve si schiudono, liberato del guscio che le contiene, con un'azione mirata e precisa vengono raccolte in sacchi da trasporto contenenti ossigeno e acqua alla stessa temperatura di quella del lago dove vengono seminate dagli agenti della Polizia provinciale, nell'habitat a loro più idoneo dove possono crescere e diventare preziosi e sani lucci adulti.

DAVIDE ALESSI 14 apr 2021 10:32