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Sebino
di REDAZIONE 07 gen 2020 08:05

Gallera. Meningite: no agli allarmismi

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La task force creata dalla Regione al lavoro per affrontare i casi verificatisi sul basso Sebino bergamasco nei giorni scorsi. Le azioni messe in campo anche nel Bresciano

A poche ore dal decesso agli Spedali Civili di Brescia della donna di 48 anni, residente a Predore, a seguito di una infezione da meningococco C, la seconda vittima fra i quattro casi registrati negli ultimi giorni nella fascia territoriale ristretta sul confine fra le province di Bergamo e Brescia, la task force messa in campo dalla Regione è al lavoro per garantire un’azione di prevenzione, anche se, come è stato stabilito al termine di un confronto ospitato nella prefettura di Bergamo a cui hanno preso parte anche rappresentanti dell’Ats Brescia, è stato invitato a non parlare di epidemia di meningite. Altre decisioni assunte riguardano vaccinazioni a tappeto non solo nei centri ma anche nelle scuole che, dunque, non chiudono, l’istituzione di un bollettino giornaliero e un canale dedicato per condividere anzitutto con i sindaci tutte le informazioni di cui necessitano. Queste le principali decisioni assunte durante il vertice che si è svolto in prefettura a Bergamo dopo i casi di sepsi da meningococco C che si sono verificate negli ultimi giorni nel basso Sebino. All’incontro ha preso parte anche l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.

L'Assessore regionale  ha ricordato che il 27 dicembre sono stati aperti due centri straordinari a Villongo e Sarnico così da vaccinare tutti i residenti in quel territorio. Il 2 gennaio, poi, si è registrato un altro caso di meningite ceppo C molto aggressivo. “Abbiamo dunque subito ampliato – ha proseguito Gallera – la cintura di sicurezza sanitaria offrendo la vaccinazione gratuitamente ai cittadini fino a 60 anni ed estendendola non solo ai residenti, ma anche a chi lavora in maniera stabile nei comuni più esposti al rischio di contagio. Abbiamo poi aperto o stiamo aprendo ambulatori a Iseo, Paratico, Predore, Credaro e Gandosso e in settimana apriremo anche a Castelli Calepio a seguito di un sopralluogo che l’Ats effettuerà per verificare l’idoneità dei locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale”.

“In un momento molto particolare – ha aggiunto – l’impegno della Regione è stato straordinario e siamo riusciti a recuperare tutti i vaccini necessari, non c’è assolutamente carenza”. L’assessore ha anche precisato che è assolutamente “normale” che i vaccini non si trovino in farmacia dove ci sono poche dosi destinate a chi viaggia.

Rispetto all’ultimo caso registrato il 4 gennaio a Castelli Calepio, con uno studente sedicenne colpito, ma già dichiarato fuori pericolo,) sono già state sottoposte a profilassi le 72 persone che, negli ultimi 10 giorni, hanno avuto contatti con il ragazzo. “A tutti gli altri – ha precisato Gallera – consigliamo la vaccinazione, che offriamo anche a chi lavora in maniera permanente nel territorio”.

Le scuole non chiuderanno. Il 93% dei bimbi delle materne è già stato vaccinato e si è raggiunta l’immunità di gregge anche grazie a una grande azione proattiva della Regione visto che quella contro il meningococco non è una vaccinazione obbligatoria per frequentare la scuola materna.

Per quanto riguarda invece gli studenti delle scuole superiori, oggi è stato deciso che operatori andranno nelle scuole frequentate dai ragazzi che abitano negli ambiti del Basso Sebino e di Grumello a vaccinare tutti i ragazzi e il personale. “C’è bisogno di qualche giorno – ha sintetizzato Gallera – ma in settimana cominceremo e andremo anche lontano, cioè in tutte le scuole frequentato dai ragazzi che provengono da questi due ambiti”.

Gallera ha quindi ricordato il “costante collegamento con l’Istituto superiore di sanità e con il ministero che condividono quello che stiamo facendo”. Gallera ha quindi letto la nota in cui il direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, invita ad evitare l’allarmismo dopo i 5 casi di sepsi da meningococco verificatisi tutti nella stessa area della bergamasca nell’arco di un mese, sottolineando che “se si interviene come si sta facendo, mettendo in atto una vaccinazione di massa, il focolaio si può circoscrivere” e che “il rischio di un’epidemia su larga scala è molto basso, perchè si sta intervenendo in modo rapido e massivo”.

Per quanto riguarda la Provincia di Brescia si proseguiranno le vaccinazioni nei soli Comuni di Iseo, Paratico e Capriolo nei presidi già attivati. Avranno diritto a essere vaccinate anche persone non residenti in quei Comuni, che per ragioni lavorative o altro passino nei Comuni medesimi un congruo numero di ore giornaliere e da diverso tempo. Non verrà, però, intrapresa nell’immediato una campagna vaccinale estesa e preventiva nel Comune di Palazzolo, sede dell’istituto scolastico frequentato dallo studente colpito nei giorni scorsi perché risulterebbe ridimensionato il caso, che non sarebbe riferibile alla fattispecie da meningococco in esame.

Sono già state molte le persone che si sono rivolte agli ambulatori di Paratico, Iseo, Capriolo, dove l’attività vaccinale proseguirà anche nel corso della giornata odierna.

REDAZIONE 07 gen 2020 08:05