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Ospitaletto
di GIULIO REZZOLA 09 mag 2025 16:18

150 anni di cronaca del ciclismo bresciano

Due volumi, oltre mille pagine con date, nomi, contesto, curiosità, aneddoti: da Adolfo Pastori a Sonny Colbrelli. Un viaggio nel tempo del ciclismo bresciano che parte il 21 settembre 1877 e si conclude il 31 dicembre 2024 raccontato da un grande cronista sportivo che, per mezzo secolo, ha conservato migliaia di articoli, fotografie, ordini d’arrivo.

Angiolino Massolini, dopo tre anni e mezzo passati quasi tutti i giorni anche in emeroteca, ha messo insieme tutto questa massa di ricordi e ha dato alle stampe una monumentale “enciclopedia” che cronologicamente ripercorre le gesta del primo “eroe” su due ruote (appunto Pastori) che si cimentò in un epico viaggio da Brescia a Roma e ritorno per poi passare agli allori di Gianfernando Tomaselli (argento a Buenos Aires nel 1901) o Benedetto Pola a Lipsia nel 1934 (oro), alle imprese di Beppe Ogna (mondiale di velocità nel 1955 e bronzo a Melbourne l’anno successivo), la vittoria iridata a Roncadelle della nostra nazionale trascinata da Antonio Tagliani (1962), l’apparizione sulla scena in quegli anni di un giovanissimo muratore di Castenedolo, Michele Dancelli.

In mezzo e dopo c’è tutto quanto i ciclisti bresciani hanno fatto sulle strade della nostra provincia, in Europa e in ogni continente dalle categorie dilettanti alle grandi corse a tappe come Tour de France e Giro d’Italia, dai Campionati del Mondo alle Olimpiadi fino alle grandi classiche tipo la Milano-Sanremo o la Parigi-Roubaix.

“150 anni di cronaca del ciclismo bresciano” (volume 1 dalle origini al 1990, volume 2 dal 1991 al 2024 editi da La Compagnia della Stampa, 1.056 pp, prezzo 40 euro ciascuno), sono stati presentati dall’alpino Massolini nella sede dell’Ana di Ospitaletto davanti ad un prestigioso parterre dei partecipanti che, se non ne dimentichiamo qualcuno, vedeva campioni del calibro di Sonny Colbrelli, Giuseppe Martinelli, Davide Boifava, Fausto Bertoglio, Roberto Visentini, Guido Bontempi, Pierino Gavazzi, Mario Anni e Anna Zugno: tutti protagonisti di imprese epiche.

“Credo che Brescia meritasse di avere la cronaca di 150 anni del suo ciclismo – dice Massolini – Si è partiti dalla prima passeggiata-corsa del 1877 e siamo arrivato al 31 dicembre 2024. Non sono uno scrittore, sono un cronista che risponde alle classiche domande: chi, come, dove, quando e perché. Qui il lettore che cerca l’esito di una gara, per esempio ad Alfianello in un dato anno, trova quindi il nome del vincitore, su chi ha vinto, il distacco. Forse il lavoro, durato in tutto sei anni e mezzo (per 3 anni e mezzo andando tre volte alla settimana in emeroteca alla Queriniana, sei mesi alla Braidense di Milano) non rispecchia una cronaca precisa anche perché fino agli anni Sessanta i giornali parlavano poco di ciclismo, ma famiglie, amici, una caparbia ricerca in tutta la provincia mi ha permesso di trovare materiale e addirittura, a Desenzano dove sono andato per una settimana intera, una fotografia inedita del primo campione provinciale del 1893 Giuseppe Ramanzini che ho scovato da un pronipote”.  

Un lavoro che attesta la grande competenza e conoscenza di questo sport di Massolini. “Un lavoro impegnativo, la bella conclusione della mia carriera di cronista che tra l’altro finisce quest’anno con la cinquantesima partecipazione al Giro d’Italia. Una grande soddisfazione personale. Ci vuole tanta passione”.

Il ricavato viene devoluto all’Associazione Priamo, che a Brescia si occupa di assistenza e riabilitazione dei malati oncologici e al Gruppo Alpini di Ospitaletto.

GIULIO REZZOLA 09 mag 2025 16:18