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Malegno
di MASSIMO VENTURELLI 29 apr 2022 07:38

La Festa del 1° Maggio al Gruppo Riva Acciaio

La celebrazione nello stabilimento di Malegno. Valerio Bisio, presidente del Cda del gruppo: “Dal Vescovo l’invito a vivere con responsabilità il tempo presente”

In occasione della Festa dei Lavoratori, domenica 1° maggio alle 16 il vescovo Pierantonio Tremolada presiederà la Santa Messa presso la Riva Acciaio di Malegno. La celebrazione sarà trasmessa in diretta su Teletutto, Supertv, Più Valli Tv , TeleBoario e in streaming sui canali social del settimanale diocesano. La Riva Acciaio, uno dei principali attori dell’industria siderurgica europea, ha un profondo legame con la Valle Camonica, dove è presente anche a Sellero e Cerveno. Di questo legame parla l’ing. Valerio Bisio (il primo a destra nella foto), presidente del Cda di Riva Acciaio.

La storia di Riva Acciaio in Valle Camonica ha radici profonde. Quali sono le ragioni che ancora oggi tengono legato a questo territorio un gruppo internazionale come vostro?

Il nostro gruppo effettivamente è presente in Italia ma anche in diversi paesi europei e americani (Spagna, Francia, Germania, Belgio e Canada) e ovunque ha avuto questa caratteristica di riuscire ad avere con il territorio un legame stretto. Infatti, indipendentemente dalle aree, più o meno industrializzate, la nostra permanenza ormai supera di gran lunga il mezzo secolo. Una situazione molto simile a quella della Valle Camonica, per esempio, riguarda lo stabilimento di Lesegno, in Provincia di Cuneo, località dove attività come l’agricoltura e l’allevamento del bestiame sono preponderanti e dove senza dubbio non si hanno tradizioni importanti e millenarie nella produzione e nella trasformazione dell’acciaio come in questa Valle in provincia di Brescia. Dai due esempi che ho citato e che valgono anche per altre realtà in Europa, deduco che si è instaurato un rapporto di reciproco rispetto con il territorio partendo dai dipendenti arrivando alle istituzioni. Infatti, a dare ancora maggior risalto a questo mio ragionamento penso a quanti padri presentano i propri figli perché vengano assunti nelle nostre fabbriche.

Il Vescovo per la celebrazione del 1° Maggio sceglie ancora una delle eccellenze della siderurgia, un settore che, tra costi energetici ed effetti della guerra in Ucraina, non sembra vivere una delle sue stagioni migliori...

Il Vescovo scegliendo uno dei nostri tre stabilimenti camuni per celebrare la Messa del 1° maggio ci ha onorati. Tutti noi metteremo il massimo impegno perché la funzione religiosa, fuori dalle mura abituali, si svolga nel migliore dei modi. Certo il momento non è dei migliori e noi, che lavoriamo in siderurgia, dobbiamo affrontare le difficoltà economiche che non si prevedono di corta durata. Penso, però, che il Vescovo voglia, rivolgendosi ad una realtà industriale come la nostra e quindi molto simile a tutte le altre del territorio, farci pensare a quali situazioni si devono affrontare durante un conflitto terribile come quello in corso tra Russia e Ucraina.

Qualche osservatore ritiene che, come altre volte in passato, oggi si corra il rischio di riversare il costo della crisi in atto sulla qualità del lavoro? Quali strategie, quali progetti persegue il vostro gruppo per scongiurare il rischio e tutelare ancora di più, se possibile, il "capitale umano" rappresentato dai lavoratori?

Non credo che si possa fare sopportare a valle il momento difficile diminuendo la qualità del lavoro. Oggi, operare in siderurgia magari non è attraente perché si lavora di sabato, di domenica, di notte con il ciclo continuo ma come dicevo prima non abbiamo troppe complessità a trovare bravi giovani anche diplomati e laureati che non hanno, a loro volta, difficoltà ad entrare nel nostro settore e soprattutto a rimanerci. Certo, bisogna adattarsi ai tempi, i giovani di oggi hanno maggiori esigenze, vogliono conoscere, approfondire e quindi è fondamentale mettere in atto programmi formativi per i diversi tipi di mansioni, dalle più semplici a quelle manageriali. Non sempre si ottengono ottimi risultati ma l’importante è continuare. Pensi che proprio negli stabilimenti della Valle Camonica abbiamo sperimentato un corso tenuto in collaborazione con docenti dell’Università Cattolica di Brescia sulla consapevolezza nei confronti della propria sicurezza e di quella dei colleghi di lavoro e oltre ad avere vinto un premio indetto dall’Associazione Italiana di Metallurgia lo stiamo esportando in tutte le nostre altre fabbriche.

MASSIMO VENTURELLI 29 apr 2022 07:38

Un Commento

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celso vassalini

Una strage senza fine. Ogni giorno la cronaca riporta di incidenti mortali sul lavoro sommando nella strage hobbistica familiare. Il Primo Maggio 2022 sottolineerà l’importanza crescente in questo momento storico di temi come lavoro, unità, partecipazione, futuro e servizio pubblico, acquisendo in queste speciali circostanze un significato ancora più simbolico e profondo. Un messaggio non prigioniero dell’attualità, bensì volto a disegnare i tratti del futuro prossimo con fiducia e consapevolezza, in cui è il lavoro che ricostruisce il Paese. Purtroppo, la sicurezza, sul Lavoro, viene spesso associata a burocrazia, documentazione e a un rallentamento delle attività produttive, alla noia della formazione-informazione, finendo ai margini delle attività aziendali. Nel Paese manca l’ardire per una reale cultura della prevenzione, che va costruita iniziando dai banchi di scuola, conservandola poi nel tempo con adeguati interventi di informazione e formazione continua per tutti gli attori del ciclo formativo e produttivo. Quante volte ho proposto di realizzare-attivare nella Statale Università degli Studi di Brescia, di inserire come “obbligo” di esame in ogni corso di Laurea “la cultura della sicurezza-prevenzione”. Istituire un Corso di Laurea specifico alla professionale in Sicurezza Ambiente Lavoro e Tecniche della Protezione Civile e Sicurezza del Territorio, avendo nella nostra Lombardia una enorme sensibilità professionale di donne e uomini nella Protezione Civile. Avendo l’attuale Rettore Prof. Maurizio Tira Ordinario del Territorio, Ambiente essendo il sistema educativo di istruzione e di formazione Universitario è organizzato in base ai principi della sussidiarietà e dell'autonomia previsti dal proprio Statuto dai principi di empatia e creatività. Per uscire da questa grave crisi è urgente dotare il nostro Paese di servizi di orientamento professionale e di formazione che rendano i lavoratori capaci di rispondere con una marcia in più alla fame di personale qualificato e specializzato di cui soffrono le imprese. Per questo c’è bisogno oltre l’Istruzione-Formazione, anche di un sindacato capace di assumere come proprio il mestiere di intelligenza collettiva dei lavoratori, dei tirocinanti, che li guida nella valutazione dei piani industriali innovativi e in sicurezza, per la contrattazione su di essi, e al tempo stesso il ruolo di partner dell’imprenditore nella progettazione di nuove forme di organizzazione del lavoro e di spartizione dei frutti dell’impresa. Non c’è nulla di meglio che un nuovo Statuto dei lavoratori, ma soprattutto proporsi di realizzare nei fatti, questo rovesciamento della visione tradizionale del mercato del lavoro e del ruolo del sindacato e Istituzioni Formative, preziosa per aiutarci trovare la via d’uscita dalla crisi di sistema e di troppe morti-lavoro che stiamo attraversando. La Regione Lombardia obblighi-attivi un percorso culturale-esame dall’asilo all’Università, nel solco della prevenzione Sicurezza e cultura della Protezione Civile. Utilizzando i Volontari come supporto alla didattica. Insegnare ai ragazzi la cultura della sicurezza sul lavoro, permette di crescere future generazioni di lavoratori e datori di lavoro con una consapevolezza diversa non solo del rischio-prevenzione, ma del diritto alla vita.

Celso Vassalini

(ex componente nel C di A della Statale-UNIBS, attuale volontario Vice Presidente Aifos-Protezione Civile)