Autostrada della Valtrompia: il focus

Nella serata di giovedì 10 aprile, nella saletta di Villa Glisenti a Villa Carcina, c’è stato un tavolo di “lavori in corso” per fare il punto sull’avanzamento dei lavori per la realizzazione del “Raccordo autostradale della Valtrompia”, organizzato dall’Associazione Unidea. La Valtrompia è l’unica valle che, pur essendo la più popolosa -108.000 abitanti, seguita dalla Val Camonica con 92.000 - non ha un’arteria - autostrada o superstrada - dove convogliare le autovetture, ma soprattutto i camion, perché più velocemente e con meno inquinamento questi portino a destinazione merci e passeggeri, senza disturbare i centri abitati. È dagli anni ‘60 che si parla di “Autostrada della Valtrompia”, quando in molti terreni della valle comparvero dei paletti, a segnalare la futura strada. Passarono gli anni, cambiarono le varie amministrazioni comunali, ma, pur essendoci dei buoni finanziatori lumezzanesi -perché alfine il maggior beneficio era per le loro aziende- i vari comuni non si misero d’accordo: uno dei motivi era che nessuno voleva che il merito di quest’opera -in quegli anni essenziale- andasse, poi, all’altra fazione politica… Finalmente, a detta di molti, nel 2018 l’Anas ha dato l’appalto dei lavori alla Salc, ma, se sessant’anni fa in poco tempo e con poca spesa si sarebbe potuta fare un’autostrada che dal casello di Brescia ovest , passando per Collebeato, sbucasse in quel di Concesio, per proseguire sia verso l’Alta Valle Trompia che verso la Valgobbia, ora la strada “era in salita” a causa dei vari ricorsi contro la fattibilità dell’arteria, espropri, bonifiche, reperti romani, aumento dei prezzi, ecc. Nell’agosto del 2023, l’avanzamento dei lavori era fermo al 3,86% e il prezzo della bretella era schizzato dai preventivati 258 milioni a 400 milioni di euro, a causa sia delle varianti apportate, alle difficoltà tecniche riscontrate e per il rialzo dei prezzi delle materie prime.
L’altra sera attorno al tavolo tecnico, c’erano il Presidente della Comunità Montana di Valle Trompia, Massimo Ottelli, il sindaco di Villa Carcina Moris Cadei, il direttore tecnico della Salc - l’impresa costruttrice - Sergio Bloise e il responsabile della struttura territoriale lombarda dell’Anas, Giancarlo Luongo. “Il raccordo autostradale - ha esordito Ottelli - avrà 10 km di lunghezza -di cui ben 6.5 in galleria- e sarà collegato alla SP 19 e con le altre tangenziali; inizierà in via Stella a S. Vigilio, salirà fino a Villa Carcina e terminerà a Lumezzane Termine; vi si potrà accedere da vari punti: Concesio, Villa Carcina, Sarezzo e Lumezzane; tengo a precisare che non sarà a pagamento. È un’opera che a fronte di un chilometraggio ridotto presenta un cantiere complesso”. Si è parlato di avanzamento dei lavori - attorno al 10-15% - di un costo finale che dovrebbe attestarsi sul mezzo milione di euro e termine dei lavori verso il 2029.
“Dopo alcuni anni in ufficio - ha raccontato Bloise - ho voluto ritornare a sporcarmi le scarpe in cantiere. Quello che ho visto qui non l’avevo mai visto i trent’anni. Dal primo maggio, con la rimozione del metanodotto Snam, potrà entrare in funzione il macchinario per scavare la galleria artificiale a S. Vigilio, il cantiere più critico anche per i disagi alla viabilità. Nel frattempo, si sta completando il ponte sul Fiume Mella, sempre in quella zona; quindi, sarà la volta del ponte di Codolazza e poi della galleria di Lumezzane. Parliamo di più cantieri per un’opera sola e quando sarà il momento di scavare la galleria lo faremo contemporaneamente da tutti gli imbocchi, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Attualmente sono impegnate più di 80 persone fra cui alcuni operai altamente specializzati che utilizzeranno l’idrofora - dal costo di 5 milioni di euro - e la perforatrice - 2 milioni di euro”. Il tunnel avrà 11 metri di larghezza, sarà di due corsie e avrà due banchine laterali, ci saranno delle vie di fuga ogni 500 metri, un’illuminazione con lampade a led, un impianto di ventilazione forzata, un impianto antincendio e pannelli informativi all’inizio della galleria.
“Il raccordo autostradale - ha aggiunto Ottelli - non esclude che in futuro si faccia anche la metropolitana, che sarà la continuazione di quella della città di Brescia”.
