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di GIUSEPPE BELLERI 24 ago 2023 11:01

Incidenti montani: cosa fare?

Nel corso dell’estate, anche in Valtrompia, si sono succeduti casi di escursionisti che hanno perso la vita in vetta. Ecco qualche consiglio

Non passa giorno che qualche parente o conoscente abbia incidenti o malori, anche mortali, mentre fa una passeggiata, a piedi o in bicicletta. Pur sembrando ovvie, è utile ricordare le raccomandazioni che farebbe un bravo maestro. Partire solo se si è in buona forma, ben equipaggiati, con una cartina del percorso e lasciare una nota ai parenti o all’albergo-rifugio del percorso prescelto; seguire i tracciati segnalati evitando di fare il fuori pista; non dimenticarsi, oltre alla giacca a vento, una protezione per il sole e di alimentarsi giustamente. Emilio Gentile, giovane medico di 26 anni di Lumezzane, durante un’escursione sulle vette dell’alta Val Brembana, nel tentativo, insieme alla fidanzata Giorgia, di ritrovare il sentiero perduto, è improvvisamente precipitato nel pomeriggio del 14 agosto scorso, nel vuoto, da un’altezza di 1850 metri. Waifro Bolpagni, 62 enne medico odontoiatra di Concesio, il 18 agosto, dopo aver scollinato con la sua bicicletta sul Passo di Giau a 2233 m, poco dopo si è sentito male e si è accasciato al suolo. Mentre i due medici sono morti la signora Lucia, pensionata di San Vigilio, se l’è cavata con la frattura della gamba, dopo essere scivolata il 15 agosto sulla ghiaia, al termine di una passeggiata sul Monte Conche, a Lumezzane.

Ecco dei buoni consigli, che abbiamo chiesto ad alcuni esperti dell’argomento, per fare del salutare movimento. Innanzitutto muoversi, a piedi o in bicicletta, e con una buona attrezzatura, evitando i due estremi, sedentarietà ed eccessivo movimento, perché il giusto sta nel mezzo, e farlo solo se si è in buona salute e forma, altrimenti accontentarsi dei classici due passi fuori casa. È più salutare muoversi alternando pause e variazioni di ritmo, evitando di andare a tutta, se non per brevissimi tratti. Non invidiare ed imitare i fondisti che macinano km su km e non facciamo, durante i fine settimana o le vacanze, imprese eccessive per voler bilanciare la sedentarietà quotidiana: è preferibile, invece, fare ogni giorno una breve passeggiata, ma con pause, brevi allunghi e col giusto respiro che si apprende da un buon istruttore del Metodo Buteyko (ne abbiamo due nel bresciano).

Il beneficio principale del movimento sta nel fatto che produciamo CO2, ma, poi, occorre risparmiarla, tenendola alta dentro di noi (basta controllare quanto resistiamo in apnea, dopo aver fatta una normale espirazione: per essere in buona salute dovremmo poter resistere per almeno 40 secondi, anche se l’ideale, a cui pochissimi italiani arrivano è di giungere ai 120 secondi); attenzione a non fare più di 3 pause massime espiratorie al giorno e non tutte insieme; inoltre scordarsi le pause massime inspiratorie, pericolosissime, specie per le persone fragili. Ora, nel concludere, cerchiamo di comprendere come mai, specie dopo un prolungato sforzo, capiti un malore (come è successo a Waifro Bolpagni), di perdere l’orientamento e l’equilibrio (nel caso di Emilio Gentile), o di scivolare (come è successo alla signora Lucia). Possiamo notare che l’incidente è avvenuto “dopo” un prolungato sforzo e non durante: terminato lo sforzo è deleterio fermarsi ma è salutare continuare il movimento in forma blanda e con piccoli respiri.

Anche l’alpinista, oltre che naturalista e fotografo, Fausto De Stefani (il secondo italiano, dopo Messner, ad aver scalato tutti gli 8 mila) durante la conversazione, il 17 agosto, al Presidio 9 agosto in Piazza Paolo VI a Brescia, ha ammonito quanti si ritengono podisti, ciclisti o scalatori solo perché hanno pompato i muscoli con palestra e magari “integratori”.

GIUSEPPE BELLERI 24 ago 2023 11:01