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Bovegno
di EDMONDO BERTUSSI 28 ago 2018 16:30

Quella strage mai dimenticata

Il 70° della incoronazione della Madonna della Misericordia ha impreziosito l'estate nell’Alta Valtrompia ricordando i caduti per la libertà

Le feste ferragostane a Bovegno sono state un intreccio di memoria civica e devozione: quest’anno le ha impreziosite il 70° dell’incoronazione della Madonna della Misericordia raffigurata nel gruppo statuario ligneo voluto nel 1948 dal “parroco dei minatori” mons. Francesco Bertoli, posto sopra l’altare maggiore del Santuario in Savenone dedicato all’apparizione della Madonna il 22 maggio del 1527 alla contadinella Maria Amadini.

 È ancora una ferita aperta la strage fascista del 15 agosto di 74 anni fa a Bovegno. Il paese, la Valle e tutta la Resistenza bresciana non dimenticano il massacro a opera dei fascisti della banda Sorlini a servizio dei tedeschi in quella giornata di festa, sacra per Bovegno in nome delle feste mariane. Fu una strage voluta e gratuita con 15 morti, case bruciate e la minaccia di dare fuoco a tutto l’abitato come a Cevo un mese prima. Il parroco Francesco Bertoli, dopo aver benedetto nella notte le salme ricomposte nella chiesa di Piano, la mattina si precipitò a Brescia dal vescovo Giacinto Tredici per chiedere pietà al comando tedesco. All’uscita dal paese inginocchiato sulla strada a Predondo, con lo sguardo al santuario, fece voto a nome di tutta la popolazione di onore e ricordo per sempre se il borgo fosse stato risparmiato. Così avvenne: il 15 agosto 1948 la Madonna della Misericordia, nel bellissimo gruppo ligneo che raffigura l’apparizione, venne incoronata alla presenza del delegato pontificio card. Nasalli Rocca e tre vescovi. Il 70° di questa ricorrenza dà un significato ancora più importante alla cerimonia civile e religiosa, dove a Piano è stato portata in processione la Madonna incoronata. Si aggiunge anche una nota malinconica: la scomparsa a luglio di Libero Giacomelli, nella Resistenza a 20 anni, fondatore nel ’43 del Cln a Bovegno, ultimo testimone diretto di quella strage. La cerimonia ha visto come sempre la partecipazione fattiva di Comune, Anpi provinciale e di zona, Fiamme Verdi e Associazione Deportati. La S.Messa nella Chiesa di Piano, dove il gruppo ligneo era stato portato in processione il giorno prima, ha visto un momento significativo: alla fine del rito è stata letta la Preghiera del Ribelle del Beato Teresio Olivelli. Dal parroco don Vitton Mea, l’atto di affidamento della Comunità a Maria Madre della Misericordia.

EDMONDO BERTUSSI 28 ago 2018 16:30