Un tedoforo camuno ai Giochi
Il braciere olimpico di Milano Cortina 2026 arderà di felicità. A portarla sarà Simone Pedersoli, 27enne originario della Sacca di Esine, affetto da atrofia muscolare spinale (che lo costringe sulla sedia a rotelle dall’età di tre anni) e conosciutissimo sui social, dove racconta la sua vita con ironia, coraggio e tanta autenticità. Simone – che, non a caso, ama definirsi un “influencer della felicità” – è stato selezionato come tedoforo e porterà la fiaccola olimpica.
"Io non sapevo nemmeno cosa significasse la parola ‘tedoforo’ – ammette con una risata –. Ho scoperto di essere stato selezionato per questo ruolo in un modo molto divertente”. Pedersoli, infatti, ricevuta una e-mail da un noto sponsor dell’evento che gli comunicava di essere uno dei tedofori olimpici, ha pensato fosse la solita truffa, uno spam. “Quindi l’ho accantonata – racconta –. Solo qualche giorno più tardi, durante la fine del primo tempo di una partita di calcio che stavo guardando con il nonno, è andata in onda la pubblicità di quello stesso marchio che invitava a candidarsi per quel ruolo”. È stato proprio il nonno Ugo, con una frase in marcato dialetto camuno, a consigliargli di inviare il suo nominativo. “Ricordavo di aver letto da qualche parte quella strana parola, per cui ho ricontrollato la mia casella di posta elettronica e ho letto nuovamente quella famosa e-mail che segnalava che ero stato scelto tra le tante personalità. Solo allora mi sono reso conto si trattasse di un invito ufficiale”.
L’obiettivo della “fiaccolata” olimpica (ogni tedoforo porterà la fiamma olimpica per un tratto di 300 metri lungo le strade di Milano in occasione dell’inaugurazione dei Giochi) sarà trasmettere valori come la positività, il coraggio e l’inclusione. Obiettivi sempre contenuti anche nei messaggi di Simone, l’“influencer di felicità”. “Con la mia passione, che è anche il mio lavoro, ho bisogno di tante conferme: le sole visualizzazioni dei miei post non sono abbastanza per sapere se arrivo alla gente. Sapere che c’è gente che mi ferma per strada per farmi complimenti o avere la possibilità di partecipare a manifestazioni di questo calibro sono feedback fondamentali: dimostra che il messaggio positivo che voglio diffondere è arrivato. Tra l’altro, all’inizio del 2025, mi sono reso conto che pubblicare un video al giorno sulle mie pagine era diventato quasi un obbligo. Non ero più io che usavo i social, ma i social che usavano me. Così mi sono promesso di pubblicare solo quando ci fosse qualcosa di bello da raccontare. Avevo paura di perdere il contatto con il mio pubblico, invece le visualizzazioni sono addirittura aumentate: ho capito che raccontare le cose spontaneamente e in modo genuino è sempre la strategia vincente. Nel frattempo, sono successe tantissime cose belle come questa legata a Milano Cortina 2026. Sono davvero onorato e grato di poter portare la fiamma olimpica, è un grande riconoscimento e ne sono davvero felice”.
In una vita tanto autentica, la famiglia è sempre al primo posto. “É la cosa più importante che ho, ma anche quella più importante che c’è. Non è un caso che sia stato mio nonno a fornirmi l’assist per diventare tedoforo. Farò di tutto per rappresentare la mia Valle Camonica e il mio paese, la Sacca, che è il più bello che c’è”. Con il solito spirito ottimista e sognante, Simone Pedersoli ha realizzato un altro sogno: “Il mio sogno più grande rimane riuscire a far parte del mondo della televisione. Sono contento di tutto quello che è successo finora. Spero di riuscire a continuare a raccontarmi con la solita ironia e genuinità”.