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Brescia
di REDAZIONE 09 mar 2021 17:12

Al centro lavoro e crisi d'impresa

Apindustria Brescia: riportare progressivamente alla normalità il mercato del lavoro e sospendere l'entrata in vigore della legge sulle crisi d'impresa. L'associazione delle PMI bresciane chiede anche ristori per il mondo industriale HORECA e l'azzeramento di IRES E IRAP per le imprese in crisi di liquidità

Iniziare a normalizzare progressivamente il mercato del lavoro e sospendere l'entrata in vigore della legge sulla crisi d'impresa almeno fino alla fine del 2022. Sono due delle richieste sulle quali il Presidente di Confapi Apindustria Brescia Pierluigi Cordua, affiancato dal Vice Presidente Vicario Marco Mariotti e dal presidente di Unionalimentari Paolo Uberti, ha sollecitato ieri i tre parlamentari bresciani Simona Bordonali, Stefano Borghesi ed Eva Lorenzoni. «È necessario iniziare a sbloccare il divieto dei licenziamenti per le attività che sono già ripartite - afferma Cordua -. Il mercato del lavoro va riportato progressivamente alla normalità a piccoli passi ed è necessario avviare fin da ora un movimento di sblocco della situazione. Che non sia repentino e che sia invece graduale a seconda delle situazioni e fermo restando, ovviamente, il mantenimento della cassa Covid per le imprese che ne avessero ancora bisogno». Cordua si è detto anche molto preoccupato per l'ormai imminente entrata in vigore della legge sulle crisi d'impresa: «Una legge pensata per una situazione ante Covid e che ora non è più adeguata - sottolinea Cordua -. Il rinvio dell'entrata in vigore al prossimo 1° settembre non è sufficiente per ristabilire la situazione economica, perché il mercato e le imprese in questo momento hanno ancora bisogno di alcuni anni per assestarsi e recuperare quanto perduto. Per noi è necessario rinviare l'entrata in vigore della norma almeno fino alla fine del 2022». Tra le altre richieste non meno importanti: la necessità di prevedere dei ristori anche per il mondo industriale del settore HORECA, impossibilitato di fatto a lavorare ma senza alcuna forma di sostegno; l'azzeramento dell'IRES e dell'IRAP alle aziende che nel 2020 hanno subito un calo del fatturato superiore al 30%, in quanto è evidente che queste imprese hanno o avranno crisi di liquidità e devono quindi essere sostenute e non certo costrette ad indebitarsi per pagare tasse. Resta aperto ovviamente anche il nodo della campagna vaccinale e della necessità di coinvolgere in maniera diretta le aziende e gli imprenditori in modo che diventino promotori e testimonial della campagna vaccinale anti-covid anche attraverso il coinvolgimento dei medici del lavoro. «È una campagna che stiamo sostenendo da settimane - ricorda Cordua -, rispetto alla quale i consensi sono stati tanti. Ora è arrivato il momento di dare attuazione a questa proposta perché il Paese, non certo solo le imprese, ha bisogno che venga impiegata ogni risorsa possibile per fare in modo che la campagna vaccinale abbia successo e venga attuata in tempi rapidi. Solo in questo modo ci potrà infatti essere una ripresa dell'economia». 

 

REDAZIONE 09 mar 2021 17:12