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Piamborno
di REDAZIONE ONLINE 05 ott 2015 00:00

Don Mori e gli incidenti sul campo da calcio: Gli adulti tornino a giocare, a divertirsi

Un episodio poco decoroso si è verificato nell'ambito del trofeo oratorio di Piamborno. Il commento di don Marco Mori

Sabato scorso, nell’ambito del trofeo oratorio di Piamborno, la finalissima fra due compagini giovanili è stata interrotta da accesi "scambi di battute" da una panchina all'altra. Ad aggravare il quadro, la discesa in campo di uno spettatore che ha gettato ulteriore benzina sul fuoco. L'organizzazione ha invitato i protagonisti della lite a lasciare l'impianto per poter proseguire serenamente la partita. Di tutto questo ne abbiamo parlato con il direttore dell’Ufficio oratori don Marco Mori.

La vicenda è avvenuta nell’ambito dell’oratorio, ma sarebbe potuta accadere anche altrove. Su cosa si deve lavorare affinché simili episodi non si verifichino o più?

Mi piacerebbe sempre commentare gli episodi sportivi per la bellezza delle loro attività, per ciò che accade in campo, non per queste cose. Purtroppo siamo costretti a farlo anche in ambito oratoriano. Questo è il primo male. Del resto non c’è nessun ambiente che dal punto di vista sportivo sia esente dalla tentazione della “violenza”, della forza, del rovinare il gioco degli altri. Questo è il primo vero aspetto sul quale lavorare all’interno di un oratorio. Io invito a non scandalizzarci. Gli sportivi che frequentano l’oratorio non sono diversi da quelli che magari vanno allo stadio, ma in oratorio possiamo e dobbiamo riflettere su questi atteggiamenti. Poi sono molto contento che l’oratorio sia intervenuto, non stigmatizzando la cosa, ma dicendo a chi di dovere di uscire. E’ questo di cui abbiamo bisogno. Non dobbiamo scandalizzarci ma intervenire educativamente: il tema dello sport va custodito, affinché attraverso questo si possa crescere. Del resto ci sono delle società e degli educatori che intervengono là dove c’è bisogno di intervenire.

A fronte di quanto accaduto se è vero che c’è un’urgenza educativa per i giovani, è altrettanto vero che anche gli adulti dovrebbero tornare sui banchi...

Nell’ambito sportivo gli adulti devono tornare a giocare, a divertirsi con i bambini, relativizzando i risultati. Tante volte gli adulti proiettano sui figli, sui ragazzi, gli obiettivi che avrebbero voluto raggiungere loro. Questo è un disastro. Se io non sono riuscito a diventare campione e voglio che lo divenga mio figlio è un disastro. Molte volte dietro a questi atteggiamenti poco sportivi degli adulti c’è un atteggiamento altrettanto “poco sportivo” nei confronti della loro vita e di quella dei loro ragazzi, dei loro figli.
REDAZIONE ONLINE 05 ott 2015 00:00