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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 13 apr 2015 00:00

Estorsione e truffa: arrestato anche il presidente del Darfo

10 persone in carcere e due ai domiciliari: sono residenti nelle province di Brescia, Cremona, Verona, Bergamo, Mantova e Forlì. Le imputazioni a loro carico sono di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, riciclaggio, estorsione nonché intestazione fittizia di beni

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Brescia, Sezione Criminalità Organizzata, unitamente alla squadra Mobile di Cremona, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cremona,prendevano le mosse da un pregiudicato calabrese, noto esponente nel Nord d’Italia della cosca di ‘ndrangheta Cutro, condannato e arrestato nel mese di gennaio per altre vicende giudiziarie per Associazione a delinquere di stampo mafioso. Il suo raggio d’azione comprendeva ormai da anni le province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza.

Le indagini supportate da intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di trarre in arresto 6 persone da parte della Squadra Mobile di Brescia e altre 6 da parte della Squadra Mobile di Cremona. L’organizzazione mafiosa in oggetto, capeggiata da I.G., del 1958 di origine calabrese, affiliato alla cosca “Arena” di Isola Capo Rizzuto e dimorante a Cremona, gestiva, attraverso l’opera di prestanome, numerose società operanti nel settore del cosiddetto “movimento terra”.

Grazie a tali società l’organizzazione noleggiava mezzi pesanti o li acquisiva in leasing per poi appropriarsene fraudolentemente e cederli a ricettatori italiani e stranieri.

L’organizzazione era dedita, tra l’altro, all’acquisizione di alcune società in fallimento (Beton 69 srl, Top Beton srl, Eurobeton srl, Ecoedile srl, Cremona Scavi srl, Cremonese Restauri srl, Torrazzo Scavi srl, Edil Scavi srl – ormai fallite) che, grazie al fittizio subentro da parte dei succitati prestanome, ottenevano la momentanea interruzione e la revoca della procedura di liquidazione.

Tale stratagemma veniva architettato con l’intento di assumere momentaneamente la gestione delle società per appropriarsi dei numerosi mezzi pesanti da queste già locati presso società di leasing nonché di incassarne i crediti vantati verso le altre imprese alle quali i precedenti proprietari avevano fornito prestazione d’opera o materiale. Successivamente le imprese venivano abbandonate al loro destino.

Tra gli arrestati, spicca la figura del cittadino albanese S.G., presidente della squadra di calcio del “Darfo Boario Terme”, nonché proprietario di alcuni ristoranti e alberghi in provincia di Brescia e nella zona del lago d’Iseo. Sono stati inoltre raggiunti dagli uomini delle forze dell’ordine: B.O. di Lonato; B.M., D.P.A., B.D.S., I.A., I.C. e I.G. di Cremona; M.W. di Peschiera del Garda; P.C. di Pianico; S.G. di Sale Maresino; C.M. di Brescia; M.R. di Castiglione delle Stiviere.
REDAZIONE ONLINE 13 apr 2015 00:00