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Tignale
di M.VENTURELLI 07 mag 2015 00:00

Montecastello: l'Eremo dedicato al card. Martini

La cerimonia di intitolazione alla presenza di tutti i vescovi lombardi

Dalle 12 di oggi, venerdì 4 luglio, l'Eremo di Montecastello è formalmente intitolato alla figura (non alla memoria che ha più volte ricordato don Dino Capra rettore della casa per esercizi spirituali) del card. Carlo Maria Martini.

La cerimonia di intitolazione ha chiuso il corso di esercizi spirituali dei vescovi delle diocesi lombarde che ogni due anni salgono a Tignale. È stato mons. Renato Corti, milanese, vescovo emerito di Novara, a tracciare un breve ricordo della figura del Cardinale scomparso il 31 agosto del 2012.

"Lui non è qui - ha esordito mons. Corti nella semplice celebrazione che ha fatto seguito alla Santa Messa presieduta dal card.Angelo Scola, arcivescovo di Milano -, è morto. Ma questo non vuol dire che non sia più con noi. È soltanto partito per quella Gerusalemme celeste, presso Cristo risorto, gli angeli e i santi. Dopo un'agonia che è stata dura, ora è nella luce, nell'amore. Ma è anche in mezzo a noi".

Una presenza che, per il vescovo emerito di Novara, si sostanzia nella Parola che tanto il card. Martini ha amato nella sua vita e che tante volte l'ha visto salire all'Eremo di Montecastello per proclamarla o per approfondirla con gli esercizi spirituali.

Una presenza viva, quella del card. Carlo Maria Martini, che viene proposta con l'altorilievo, dell'artista Sergio Rotasperti di Darfo. Un altorilievo in rame in cui vengono messi in dialogo ideale Pierino Ebranati, che fondatore dell'eremo, Roul Rabolli Pansera, l'architetto che sul finire del secolo scorso, curò la trasformazione della struttura nella veste attuale, e il card. Carlo Maria Martini ritratto nell'atteggiamento di colui che è pronto ad accogliere tutte le persone che arrivano alla casa di spiritualità.

Una struttura, quella che da qualche ora porta il nome dell'ex arcivescovo di Milano, che aiuta chi cerca di placare quella fame e quella sete della parola richiamata nella sua omelia dal card. Angelo Scola. Citando le parole del profeta Amos, tratte dalla liturgia del giorno, l'attuale pastore della diocesi milanese ha rimarcato come oggi, a differenza dei tempi del profeta, sono molti i segnali che indicano che le gente è tornata ad avere sete e fame della parola del Signore. L'eremo di Montecastello diventa, come lo è stato per il card. Carlo Maria Martini, una fonte importante a cui placare questo bisogno sempre nuovo.
M.VENTURELLI 07 mag 2015 00:00