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Brescia
di M.VENTURELLI 17 set 2015 00:00

Profughi: le prime risposte delle parrocchie all'invito del vescovo Monari

La Caritas diocesana ha comunicato l'elenco delle comunità disponibili all'accoglienza

A pochi giorni dall'invito rivolto dal vescovo Monari “a contribuire per quello che evidentemente è possibile nelle singole parrocchie, a trovare degli spazi per i profughi" le comunità bresciane hanno cominciato a rispondere.
Con un comunicato diffuso ieri la Caritas a cui per volere del Vescovo è demandato il compito della gestione delle incombenze burocratiche e l'accompagnamento dei profughi accolti in parrocchia, ha fatto il punto sulle disponibilità "diocesane".

Sono 42 i parroci che si sono attivati per raccogliere informazioni sulle modalità di attivazione e gestione dell’esperienza di micro-accoglienza e assistenza a favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.

"Sulla possibilità che questa prima mobilitazione si traduca in un’effettiva ospitalità - si legge nel comunicato diffuso da piazza Martiri di Belfiore - occorre considerare, da un lato, la necessità di adempiere ad oneri per la messa a norma degli appartamenti messi a disposizione da privati e parrocchie (aspetto formale amministrativo); dall’altro, l’opportunità di coinvolgere nel discernimento innanzitutto il consiglio pastorale Parrocchiale così da valutare le modalità con cui coltivare e alimentare una cultura dell’accoglienza (aspetto pastorale)".

Delle 42 parrocchie che hanno avviato un rapporto con Caritas, dunque, 3 sono pronte per l’accoglienza, in quanto hanno formalmente ottemperato agli obblighi formali e amministrativi richiesti e registrato il positivo parere del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Si tratta delle parrocchie della Badia e del Violino, pronte ad accogliere sei persone, di quella di Quinzano (disponibilità per una famiglia e di Darfo (5 disponibilità).
A queste si aggiungono 1 unità abitativa di Caritas Diocesana Brescia, in genere utilizzata per interventi di housing sociale, a Motella-Borgo San Giacomo (7 disponibilità) e 2 accoglienze presso la Piccola Casa della Carità. Complessivamente, 24 risultano le disponibilità e 5 le situazioni di micro-accoglienza.

Altre due parrocchie, al momento della diffusione del comunicato Caritas, erano alle prese con gli oneri per la messa a norma degli appartamenti disponibili, avendo già ricevuto parere favorevole del consiglio pastorale parrocchiale. Sono nove, invece, le parrocchie che hanno dichiarato una disponibilità di alloggi e stanno attivando il Consiglio Pastorale Parrocchiale per condividere il percorso di coinvolgimento della comunità.

Dieci, secondo i numeri comunicati dalla Caritas diocesana, le parrocchie che hanno già condiviso con il Consiglio Pastorale Parrocchiale la disponibilità a dar vita a forme di micro-accoglienza nella propria comunità e stanno cercando soluzioni alloggiative idonee.

17, invece, sarebbero i parroci che hanno risposto sì al Vescovo ma che non hanno in parrocchia strutture alloggiative idonee all'accoglienza.

"Va segnalato - continua la Caritas - che le parrocchie e le comunità manifestano una sorta di disponibilità elettiva all’accoglienza di famiglie e di donne, tuttavia poco rappresentate nei flussi di richiedenti asilo che riguardano la nostra città".
M.VENTURELLI 17 set 2015 00:00