Salesiani a Chiari: un anno per ricordarne 100
Presentato il programma messo a punto per il centenario dall'Istituto di San Bernardino
Quello che verrà sarà l’anno del centenario della presenza dei Salesiani a Chiari, un anno segnato da una serie di rilevanti eventi religiosi, culturali, storici, editoriali, artistici, sportivi e di festa, scanditi da un programma patrocinato dalla parrocchia di Chiari, la Diocesi di Brescia, il Centro Giovanile 2000, il Comune di Chiari, da sedici Comuni limitrofi, oltre che dalla Provincia di Brescia, da Regione Lombardia e da moltissime realtà private
L’intenso calendario messo a punto per l’anno centenario è stato ufficialmente presentato ieri sera nella Sala Repossi del palazzo comunale di Chiari.
“Il centenario – ha sottolineato don Rossano Gaboardi, addetto alla curazia di San Bernardino – è l’occasione per ringraziare il Signore di quello che ha potuto fare attraverso quelli che lo hanno seguito negli ultimi cento anni attraverso il carisma di don Bosco, e prima ancora attraverso quello di San Francesco. È doveroso esprimere la nostra riconoscenza. Senza pretese trionfalistiche, ma ricordando il bene che è stato compiuto attraverso tante persone. Come don Silvio Galli, come don Elia Comini, martire di Marzabotto, che verrà beatificato nel settembre 2026 o come don Primo Mazzolari che qui ha preparato la sua ordinazione sacerdotale, o come Paolo VI che qui ha trovato luce per la sua vocazione.”
Molto fitto è il calendario degli eventi in programma. Da segnalare, tra gli altri, la presentazione, domenica 8 novembre, della figura di mons. Domenico Menna, che restituì San Bernardino alla sua vocazione cedendolo ai Salesiani: era il 23 settembre del 1926 e i quando la famiglia religiosa fondata da don Bosco acquisiva la proprietà della chiesa e del convento che fu prima dei Francescani, poi dei Gesuiti e quindi dei Benedettini.
Il 20 dicembre 2025 verranno poi ricordati nel concerto di Natale della Piccola Accademia di Musica, don Egidio Viganò, settimo successore di don Bosco e don Ugo De Censi, il fondatore dell’Operazione “Mato Grosso”. Il 30 gennaio 2026 si terrà una Messa presieduta dal Rettore maggiore dei Salesiani, don Fabio Attard, 11° successore di don Bosco. Mentre per celebrare la festa di San Giovanni Bosco sarà a Chiari il 1° febbraio mons. Giordano Piccinotti, salesiano bresciano responsabile della tesoreria vaticana.
Il 24 maggio, in occasione della Festa di Maria Ausiliatrice, la Banda Civica Pedersoli accompagnerà la processione dal Duomo di Chiari a San Bernardino che sarà presieduta dal vescovo Tremolada che tornerà anche il 20 giugno per l’ordinazione, in Duomo, di quattro sacerdoti salesiani.
Il 14 giugno, in occasione del XIV anniversario della morte del Servo di Dio don Silvio Galli, sarà a San Bernardino il card. Ángel Fernández Artime, pro-prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata. Per la Festa del Perdon d’Assisi i salesiani stanno anche lavorando, insieme alla rassegna “Rinascimento Culturale”, a un evento che il 2 agosto vedrà dialogare Aldo Cazzullo e il card. Pierbattista Pizzaballa. Importante sarà, anche, la presentazione, a novembre 2026, nell’ambito della rassegna della Microeditoria del volume celebrativo “Nuovi studi sulla storia di San Bernardino” curato da Mino Facchetti e da don Gaboardi. Nel corso dell’anno centenario, poi, passeranno per Chiari gli ultimi tre rettor maggiori salesiani La chiusura solenne de centenario avverrà il 31 gennaio 2027 con la Messa presieduta dal card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana.
Tanti gli interventi e le testimonianze che nel corso della sera hanno dato conto di cosa sino stati nei decenni e di cosa continuino a rappresentare ancora oggi i salesiani per Chiari e la sua comunità. “Celebrare i cento anni della presenza salesiana a San Bernardino – ha sottolineato don Eugenio Riva, direttore dell’Istituto – vuol dire restituire all’esperienza biblica dell’esodo la sua attualità. Ci apprestiamo a vivere quest’anno centenario consapevoli che la grazia che ha abitato e abita i luoghi della vita consacrata in San Bernardino non cessa di permettere occasioni di incontro con quella vita che fece nuove tutte le cose”.