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Vaticano
di AGENSIR 08 lug 2016 00:00

Concluso il processo Vatileaks 2

Due condanne, una assoluzione, due proscioglimenti per difetto di giurisdizione. Si è concluso così, dopo quasi otto mesi e venti udienze, il processo vaticano per appropriazione e divulgazione illecita di documenti riservati, mediaticamente conosciuto come “Vatileaks 2” e iniziato a fine novembre 2015

Un processo, a quel che è dato sapere, avviato per evitare il tempo dei sospetti globali alimentati, ad esempio, dalla vicenda del cosiddetto “Corvo” vaticano. Inoltre, il processo è stato avviato nel rispetto di un principio di parità di trattamento con la vicenda che ha visto protagonista Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo di Papa Benedetto. Infine, il processo ha dato un forte segnale interno sul vincolo di discrezione e di riservatezza legato al ruolo di servizio nella Santa Sede. Il tribunale vaticano ha pronunciato le due sentenze di condanna per monsignor Lucio Vallejo Balda, segretario di Cosea, e per la pr Francesca Immacolata Chaouqui: 18 mesi di reclusione al primo per “divulgazione illecita di documenti riservati”, e 10 mesi di reclusione alla seconda per concorso in tale reato, con pena sospesa. Assolto invece Nicola Maio, segretario esecutivo di Cosea, per non aver commesso il fatto e prosciolti i giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi per difetto di giurisdizione (e dunque incompetenza del Tribunale), essendo essi cittadini italiani che mai hanno compiuto azioni di nessun tipo in territorio vaticano. Tale decisione manifesta, oltre ogni ragionevole dubbio, che non si è trattato di un processo sulla libertà di stampa e neppure si è invocata in alcun modo alcuna forma di censura.

Nell’udienza del 4 luglio, i pm vaticani avevano chiesto tre anni e nove mesi di reclusione per Chaouqui, “ritenuta ispiratrice e responsabile” dell’azione indirizzata alla rivelazione di notizie e documenti riservati, e tre anni e un mese per mons. Vallejo Balda, che aveva ammesso di aver passato carte e documenti all’esterno. Un anno e nove mesi, invece, la condanna invocata per Maio, “in considerazione del limitato ruolo avuto nella vicenda”. Dei due giornalisti, invece, la richiesta di condanna era relativa solo a Gianluigi Nuzzi, autore di “Via Crucis”, per il quale era stato chiesto un anno con sospensione condizionale. “Assoluzione per insufficienza di prove”, infine, il verdetto dei pm per l’altro cronista, Fittipaldi, autore di “Avarizia”.
AGENSIR 08 lug 2016 00:00