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Cremona
di R. GUATTA CALDINI 27 apr 2015 00:00

Don Primo Mazzolari è Servo di Dio

Il commento all'avvio della causa di beatificazione del sacerdote cremonese fornito da don Bruno Bignami, postulatore della causa e presidente della Fondazione don Primo Mazzolari di Bozzolo

E’ arrivato dalla Congregazione delle cause dei santi il nulla osta per procedere alla beatificazione di don Primo Mazolari. A dare l’annuncio è stato giovedì, 23 aprile, scorso il vescovo di Cremona Dante Lafranconi all’apertura della tappa diocesana del cammino verso gli altari sia di don Mazzolari che di monsignor Cazzani. Ne abbiamo parlato con don Bruno Bignami, postulatore della causa e presidente della Fondazione don Primo Mazzolari di Bozzolo.

La domanda può apparire banale ma è doverosa: come ha accolto la diocesi di Cremona la notizia?

La notizia è stata accolta con un applauso da parte dei sacerdoti presenti all’incontro, la stampa locale e nazionale ha dato risalto all’annuncio, segno che la figura di don Primo è conosciuta e anche stimata, non solo negli ambienti diocesani.

Come si è giunti alla causa e qual è adesso l’iter?

Si è giunti attraverso una richiesta che è stata fatta esplicitamente dal vescovo della diocesi di Cremona alla Santa Sede di richieste del nulla osta (prima di partire per una causa occorre il nulla osta della Santa Sede la quale, prima di partire con una causa, analizza i documenti e gli scritti che ha a disposizione, dà un suo parere iniziale). Sostanzialmente con il nulla osta don Primo Mazzolari è Servo di Dio. Da questo momento inizia la fase diocesana che prevede due commissioni, una teologica e l’altra storica, che hanno il compito di analizzare gli scritti pubblicati, ma anche gli inediti, di don Primo, per rivedere da un punto di vista storico la sua vita e dare un parere. Nel frattempo si raccolgono le testimonianze, e si cerca di andare avanti sul lavoro di valutazione di quelle che vengono definite le virtù eroiche. Per nominare la persona beata occorre riconoscere le sue virtù umane e cristiane… appurare che siano significative.

Per quanto riguarda le tempistiche?
Tutto dipende dalle Commissioni, ci vorrà un po’ di tempo.

Quelli odierni sono tempi difficili, un po’ come quelli in cui operò don Primo. Qual è l’attualità del suo pensiero?

L’attualità di don primo Mazzolari è legata a questa sua capacità di interpretare la Storia, io lo chiamo un cristianesimo incarnato nella Storia, perché, effettivamente, ha saputo attraversare un periodo molto controverso, difficile, con situazioni anche drammatiche, basti pensare solo alle due guerre a cui lui ha dovuto prendere parte: alla Prima come soldato e cappellano militare e successivamente, la Seconda, con l’impegno nella Resistenza. Quindi, oltre a tutto il ventennio di antifascismo, che ha mostrato sin dalla prima ora, il suo percorso è stato molto travagliato: fuori e dentro la Chiesa. Una persona come lui innamorata del Vangelo, preoccupato di lasciare una testimonianza nel suo mondo, che ha saputo cogliere istanze di umanità, con la capacità di stare vicino ai poveri. Una Chiesa povera la sua, il suo sogno era, per certi versi, una Chiesa diversa. Sono state queste le caratteristiche che lo hanno portato a essere davvero una persona che rappresenta nella contemporaneità un modello di essere prete ma anche di essere cristiano nella Storia.
R. GUATTA CALDINI 27 apr 2015 00:00