lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
New York
di L. ZANARDINI 28 set 2015 00:00

Papa Francesco all'Onu: "E' necessario affermare con forza i diritti degli ultimi"

L'esclusione sociale, le guerre, le schiavitù moderne e il rispetto della vita e dell'ambiente. Sono tanti i temi sottolineati dal Papa nel suo intervento all'Onu. Francesco ha evidenziato la necessità di soluzioni efficaci, perché di statistiche e di analisi si muore. E ha ricordato ai "grandi della terra" che "dobbiamo evitare le dichiarazioni che cercano solo di tranquillizzare le coscienze"

"L’esclusione economica e sociale è una negazione totale della fraternità umana e un grandissimo attentato ai diritti umani e all’ambiente". A quasi 50 anni da quel 4 ottobre del 1965 quando Paolo VI si rivolse all’Assemblea dell’Onu, Papa Francesco ha affermato sì l’importanza di questa Istituzione per la Chiesa cattolica ma l'ha anche esortata a fare di più. Francesco ha riconosciuto le acquisizioni e i successi ottenuti nel campo del perfezionamento dei diritti umani ("sono luci che contrastano il disordine creato dagli egoismi collettivi") ma la riforma e l’adattamento ai tempi sono sempre necessari. Se fosse, però, "mancata questa attività internazionale, l’umanità non avrebbe potuto sopravvivere all’uso delle sue stesse potenzialità".

Nel suo intervento ha chiesto più volte la necessità di una maggiore equità e di una maggiore vigilanza da parte degli organismi finanziari.

Il concetto che ritorna nelle sue parole è quello di giustizia. "Dare a ciascuno il suo significa che nessun individuo o gruppo umano si può considerare onnipotente o autorizzato a calpestare i diritti delle persone singole o dei gruppi sociali. La distribuzione di fatto del potere economico e tecnologico tra una pluralità di soggetti ci presenta molti falsi diritti e ampi settori senza protezione, l’ambiente naturale e il vasto mondo di uomini e donne esclusi".

I diritti degli esclusi. "E’ necessario affermare con forza i diritti degli ultimi e porre termine alla loro esclusione". Esiste anche un diritto dell’ambiente, perché l’uomo anche quando è dotato di capacità senza precedenti solo è una porzione di tale ambiente. "Qualsiasi danno all’ambiente è un danno all’umanità. Ciascuna creatura ha un valore in se stessa. Noi cristiani, insieme alle altre religioni monoteiste, crediamo che l’universo discenda da una decisione di amore del Creatore. Per tutte le credenze religiose l’ambiente è un bene fondamentale". Una brama illimitata di potere e benessere materiale porta ad escludere i più deboli. "I più poveri sono scartati dalla società, sono obbligati a vivere di scarti e devono subire l’abuso dell’ambiente… Questi fenomeni producono la cultura dello scarto".

Non sono sufficienti gli impegni assunti solennemente anche se costituiscono un passo necessario verso la soluzione dei problemi. "Il mondo chiede con forza a tutti i governanti misure immediate per migliorare l’ambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale con le triste conseguenze del lavoro schiavizzato, del traffico di droga, del terrorismo, del crimine organizzato, della tratta degli esseri umani".

L’azione politica è efficace solo quando è guidata da un concetto di giustizia sociale. Affinché gli uomini possano sottrarsi dalla povertà, lo sviluppo umano integrale e il pieno esercizio della dignità umana non possono essere imposti da nessuno.

L'appello. "I governanti devono fare il possibile perché tutti possano disporre del minimo assoluto per poter mantenere la famiglia, cellula fondamentale della società. Il minimo assoluto ha tre nomi: casa, lavoro e terra". E "libertà dello spirito (libertà religiosa, diritto all’educazione e tutti gli altri diritti civili)". Francesco ha parlato anche di alimentazione, acqua potabile e lavoro remunerato, di diritto all'istruzione, di diritto alla vita e all’esistenza della stessa natura umana, perché "la crisi ecologica insieme alla distruzione di buona parte della biodiversità può mettere in pericolo l’esistenza della vita umana".

Ha ribadito il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi ed espressioni. "Senza il riconoscimento di alcuni limiti etici fondamentali, l’ideale di salvare le future generazioni dalla guerra e di promuovere uno sviluppo sociale", corre il rischio di rimanere un miraggio o “parole vuote che servono come scuse per abuso e corruzione” o l’imposizione di modelli o stili di vita estranei ai popoli o irresponsabili.

La guerra è la negazione di tutti i diritti. "Se si vuole uno sviluppo umano per tutti, bisogna proseguire nell’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli. Bisogna assicurare il dominio incontrastato del diritto e il ricorso al negoziato e all’arbitrato". Nelle guerre e nei conflitti ci sono persone individuali che piangono, soffrono e muoiono, essere umani che diventano materiale di scarto mentre non si fa altro che elaborare strategie. La più elementare dimensione della dignità umana obbliga la società internazionale a fare tutto il possibile per fermare e prevenire le violenze contro le minoranze etniche e religiose e proteggere le popolazioni innocenti".

Altre schiavitù. "Ci sono milioni di persone che vivono un altro tipo di guerra, il narcotraffico, una guerra sopportata e poco combattuta. Si accompagna al riciclaggio di denaro, al traffico di armi, allo sfruttamento e alla corruzione": quest'ultima ha generato una struttura parallela che mette in pericolo la credibilità delle nostre istituzioni.

L'importanza della trascendenza. Ha citato due volte Paolo VI nel suo discorso all'Onu del 1965: "Il pericolo vero sta nell'uomo, padrone di sempre più potenti strumenti, atti alla rovina ed alle più alte conquiste"; l'edificio della moderna civiltà deve reggersi su principi spirituali, capaci non solo di sostenerlo, ma altresì di illuminarlo e di animarlo".

La casa comune di tutti uomini deve continuare a sorgere sulla giustizia sociale. Il mondo contemporaneo sperimenta una crescente e consistente frammentazione sociale che pone in pericolo l'umanità.

Infine, la citazione letteraria. "Il gaucho Martin Fierro" canta: "I fratelli siano uniti perché se litigano tra di loro li divoreranno quelli di fuori".
L. ZANARDINI 28 set 2015 00:00