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Brescia
di GUIDO VECCHI 10 nov 2020 12:53

Viaggio nel limbo delle Sdc

La chiusure dei cinema e dei teatri imposta dal Dpcm i cui contenuti sono entrati in vigore il 26 ottobre scorso hanno colpito anche le Sale della comunità del Bresciano che sono state costrette a chiudere i battenti, dopo poche settimane di ripresa post-lockdown e non senza sforzi, considerato che a differenza delle multisale, le Sdc si reggono in gran parte sull’attività di volontariato, come sottolinea don Italo Uberti, responsabile della Sala della comunità Gloria di Montichiari che aveva riaperto al pubblico già nel giugno scorso: “Grazie al lavoro svolto con i volontari – sottolinea – avevamo riattivato la nostra programmazione ordinaria ora, ovviamente, siamo stati costretti a cessare tutte le attività”. Don Italo non si dà certo per vinto e infatti ogni giovedì, con in scena sempre un massimo di 3 persone, prosegue i lavori per un musical che, emergenza sanitaria permettendo, dovrebbe essere messo in scena dopo Pasqua. Per il resto è tutto sospeso. Il 19 giugno scorso il Gloria aveva riaperto le sue porte con proposte come il cinema d’essai, senza dimenticare le arena estive. “A settembre – sottolinea – abbiamo ricominciato con la programmazione ordinaria. I numeri non erano di certo significativi. Il massimo che abbiamo registrato sono state 50 presenze”. Il timore per eventuali contagi è sempre presente: “La verità – commenta don Italo – è che la gente ha paura. Per noi, come per tutti, la ripresa è stata difficile. All’inizio si arrancava. Solo nelle ultime settimane sembrava ci fosse una maggiore affluenza”:

Le prospettive non sono rosee: “Le grandi major − commenta − propongono le loro produzioni in streaming con numeri impressionanti e ovviamente maggiori rispetto a quelli che potrebbero essere registrati dalle sale cinematografiche. Tutto questo non potrà che ripercuotersi sul processo di disaffezione da parte del pubblico. Noi possiamo contare su un centinaio di affezionatissimi ma la fruizione del cinema è destinata a diminuire. La speranza è di poter ricominciare al più presto la collaborazione con realtà come le scuola di danza e le compagnie teatrali. Nel 2020, con il lockdown, abbiamo dovuto cancellare 70 spettacoli teatrali. Anche gli ingressi contingentati hanno il loro peso sulla riuscita o meno di uno spettacolo, soprattutto se guardiamo alla tenuta finanziaria”. Come sarà il domani? “Io ci credo ancora – commenta don Italo – spero di poter ripartire dopo Pasqua con la messa in scena di Jesus Christ superstar in grande stile…”.

Cinema Aurora. Anche a Palazzolo sull’Oglio, una delle maggiori realtà parrocchiali del Bresciano, si era provato a riaprire, con tutte le misure di sicurezza del caso: “I segnali di ripresa, a fine settembre, non erano mancati a seguito della riapertura – sottolinea Nicola Arzuffi, della Sala della comunità Aurora – con uno zoccolo duro che ha cominciato a tornare in sala. Abbiamo come tutti cessato le attività, ma siamo pronti a riaprire appena le condizioni lo permetteranno”. Intanto il contatto con il pubblico verrà mantenuto attraverso i social, soprattutto con video recensioni. “Si tratta di contenuti leggeri – chiosa Arzuffi – talvolta ironici, utili a stemperare il clima che si è venuto a creare dopo la recrudescenza della pandemia”.

Santa Giulia. Anche al cinema – teatro Santa Giulia del Villaggio Prealpino, rinomato per le rassegne teatrali come “Colpi di scena” che porta in città i grandi nomi della scena teatrale nazionale, le ripercussioni del Dpcm non si sono fatte attendere. Segno della volontà di continuare è proprio lo spostamento a gennaio del calendario teatrale. Dopo la riapertura a ottobre, con qualche proiezione e un paio di spettacoli, anche al Prealpino sono stati costretti a chiudere i battenti. Anche qui non era stata registrata una grande affluenza: “Non erano molti gli spettatori – sottolinea Marinella Grella – la gente aveva ancora paura. Siamo andati avanti comunque nella speranza di un miglioramento sino a quando le cose sono nuovamente precipitate”. E adesso? “La voglia di riprendere c’è – continua – ma al momento abbiamo dovuto cancellare tutte le prenotazioni del teatro. Come tutti non possiamo programmare nulla a breve termine. Viviamo in questo limbo”.

GUIDO VECCHI 10 nov 2020 12:53