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Brescia
di REDAZIONE 27 apr 2020 08:10

Coronavirus: Brescia torna a respirare

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Ieri, secondo i dati di Ats, sono stati solo 22 i nuovi casi (compresi i dati dei tamponi effettuati nelle Rsa) e soprattutto 0 il numero dei decessi. Si tratta di dati incoraggianti, che fanno ben sperare ma che non devono indurre a pensare che l'emergenza sia superata. Come ha affermato Conte annunciando la Fase 2 che ha scontentato molti, servono ancora responsabilità

Nella giornata in cui il premier Conte ha annunciato, con tanto di nuovo Dpcm, le misure per la fase 2 (misure che andranno dal 4 al 18 maggio) quella della convivenza con il virus" a Brescia (secondo i dati forniti dall’Ats) si sono registrati solo 22 nuovi contagi da coronavirus (un numero così basso non si registrava dai primissimi giorni dell’emergenza sanitaria) e soprattutto zero decessi.

Per la città e la provincia si è trattato di una bella iniezione di fiducia, che  non deve però fare abbassare la guardia e pensare che il tunnel dell’emergenza sanitaria sia stato lasciato alle spalle. Tutt’altro, e lo ha ricordato, parlando più in generale del Paese anche il premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi: "Sarà fondamentale – ha affermato il presidente del Consiglio -  il comportamento responsabile di ciascuno di noi: Non bisogna mai avvicinarsi, al distanza di sicurezza deve essere di almeno un metro. Se non rispettiamo le precauzioni la curva risalirà, aumenteranno i morti e avremmo danni irreversibili per la nostra economia. Se ami l'Italia mantieni le distanze". La fase 2, ha ricordato ancora il premier sarà comunque dettata dall'andamento della curva dei contagi".

Chi, dunque, si aspettava una nuova fase caratterizzata dal ritorno alla normalità è rimasto pesantemente deluso. Poche, pochissime rispetto ai decreti precedenti le concessioni alla libertà di movimenti alle singole persone per motivi diversi da quelli dell’urgenza e delle necessità. Il nuovo Dpcm, infatti, si concentra quasi esclusivamente sulle misure da adottare per la ripresa delle attività produttive nelle aziende, rinviando avanti nel tempo nuove disposizioni per la riapertura al pubblico di bar, ristoranti ed altri esercizi commerciali. Il Dpcm del 26, aprile, dunque ha scontato molti anche se la comunità scientifica un sospiro di sollievo l’ha tirato, visto che per la maggior parte riteneva prematuro un allentamento eccessivo delle misure del lock down.

Sino al 18 maggio prossimo, dunque, per le persone cambia poco o nulla rispetto a prima, con qualche minima libertà di movimento in più ma sempre sotto la spada di Damocle di nuovo aumento dei contagi pronta a riportare tutto alla situazione più stretta. Quello che conta, almeno in questa giornata, sono i soli 22 nuovi casi registrati ieri a Brescia (dati delle Rsa inclusi) e, per la prima volta dopo tantissimo tempo, lo 0 nella casella dei decessi.

REDAZIONE 27 apr 2020 08:10