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Brescia
di LUCIANO FEBBRARI 18 set 2025 09:39

Dal Consiglio Comunale esca una sola voce di pace

Negli ultimi mesi non sono mancate le prese di posizione della società civile rispetto a quanto sta avvenendo a Gaza. Alcune associazioni e movimenti di ispirazione cattolica (Acli, Agesci, Argomenti 2000, Il Raggio, Azione Cattolica, Mcl, Meic, il Movimento politico per l’unità Lombardia e l’UCIIM) hanno scritto un appello per chiedere una presa di posizione unitaria da parte di tutto il Consiglio Comunale di Brescia alla luce della gravissima crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza. Va anche considerato che, a Palazzo Loggia, sono già state presentate tre diverse mozioni sul riconoscimento dello Stato di Palestina, sulle responsabilità del conflitto e sulla prospettiva di pace. Nella lettera, i firmatari hanno richiamato, per avvalorare la richiesta, le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il terzo rapporto sulla situazione nei Territori Palestinesi Occupati e la Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite del giugno 2025. In sostanza, si chiede che il Consiglio Comunale di Brescia “si adoperi per giungere alla redazione e alla votazione di un unico documento coraggioso e chiaro di sostegno pieno alla pace, capace di: favorire e affermare la volontà di dialogo tra le parti; riconoscere la legittimità delle aspirazioni di entrambi i popoli, esprimere la determinazione a condannare ogni violenza contro civili; appoggiare con decisione i negoziati necessari per la scarcerazione degli ostaggi civili israeliani e stranieri trattenuti da Hamas e da altri gruppi armati nella Striscia di Gaza; sostenere il cessate il fuoco immediato e il soccorso umanitario; chiedere con chiarezza all’Italia e all’Europa un impegno attivo per una soluzione politica duratura”.

Basta tergiversare. “Chiediamo ai nostri rappresentanti di non cedere alla timidezza e di assumere il coraggio di essere i primi interpreti di una posizione unitaria, in grado di farsi voce di tutta la comunità bresciana che, con molteplici iniziative, si sta già mobilitando per la pace. È evidente che non rientra tra le competenze di un ente locale entrare nel merito delle possibili soluzioni negoziali, la cui definizione spetta ad altre sedi. Tuttavia, proprio questa posizione dovrebbe agevolare la ricerca di un accordo sui punti da sottoscrivere in un documento unitario senza che ciò implichi in alcun modo rendere i contenuti più generici o meno incisivi. La voce dei cittadini di Brescia deve arrivare a Roma come testimonianza di una città che non resta indifferente”. Anche per questo, le associazioni e le realtà civiche coinvolte hanno scelto di non elaborare “un documento specifico”, ma di agire affinché dal Comune di Brescia esca una sola voce che, in quanto unitaria, sia la più rappresentativa di tutte e per questo sostenuta dalla comunità civile. “Vogliamo – continuano – che il documento diventi un appello corale, capace di sostenere i nostri rappresentanti eletti e di essere trasmesso alle istituzioni italiane ed europee quale espressione di tutte e tutti coloro che chiedono con forza di fermare questa tragedia. Riteniamo infatti che l’esempio di uno sforzo autentico tra forze politiche diverse per convergere in modo unitario su un appello unanime che chieda di interrompere con urgenza la catena di orrori in corso nella striscia di Gaza, perpetrati da parte di vari attori, conferisca un forte valore aggiunto all’appello stesso indirizzato alle istituzioni nazionali: il metodo e il percorso che si adottano sono altrettanto importanti dei contenuti. E dunque comportano una maggiore efficacia”. È un segnale importante anche per le nuove generazioni. “Esprimiamo fiducia – concludono – che anche le altre amministrazioni comunali della provincia di Brescia giungano all’approvazione di un documento che raccolga il voto unanime dell‘intero Consiglio comunale”.



@Foto AFP/SIR

LUCIANO FEBBRARI 18 set 2025 09:39