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Brescia
di ILARIA PASINELLI 05 feb 2021 08:54

Fragilità in aumento

Nelle parole di Ilaria Pasinelli, responsabile di Spazio Off, le conseguenze della pandemia su grandi e piccoli

Dal 24 febbraio 2020, inizio del primo lockdown, è quasi passato un anno ma è stato talmente denso di emozioni e cambiamenti da segnare un vero e proprio cambiamento epocale.

Facendo una sintesi di quanto successo, ci troviamo a guardare in faccia alle nostre paure più profonde, a riconoscere come indispensabili beni materiali e non che prima davamo per scontati: il lavoro, lo stipendio, la socialità, il divertimento e l’aggregazione, la scuola, la famiglia e le vacanze, la libertà (anche di fare una passeggiata).

“Spazio Off”, servizio di Comunità Fraternità di cui sono responsabile, ha visto cambiare la tipologia di utenti e il disagio di cui sono portatori. La dipendenza da gioco d’azzardo e nuove tecnologie non sono scomparse, anzi si sono acuite le tensioni ed emersi malesseri psicologici nuovi. La pandemia ha portato con sé ferite importanti soprattutto familiari, difficili da cicatrizzare. Dal nostro osservatorio abbiamo “certificato” in questi mesi diverse situazioni: un incremento importante di segnalazioni di utenti bambini e adolescenti; l’aumento dei disagi legati a forme di irritabilità e controllo degli impulsi e quello delle dipendenze digitali e da sostanze.

Nello specifico ai bambini e adolescenti è stato chiesto uno sforzo contro natura, deprivandoli della socialità insita nella scuola, nello sport e nel tempo libero in genere. Sono stati costretti a “capire ed accettare” delle restrizioni di cui gli stessi genitori e adulti di riferimento faticavano a dare spiegazioni e tollerare. Questi piccoli eroi si sono trovati impreparati sia per l’imprevedibilità dell’evento, sia per loro stessa natura dovuta all’età, sia perché non riuscivano ancora a formulare le domande adatte per capire e quindi non sapevano cosa chiedere agli adulti di riferimento. Nell’immediato il disagio si è tradotto in problemi legati al sonno, maggiore attaccamento alle figure adulte o al contrario, nel caso soprattutto di adolescenti, in conflittualità esplicita e insofferenza palese alla convivenza forzata. Il protrarsi delle restrizioni e dell’emergenza sanitaria ha fatto si che forme di ansia sociale, fobia scolastica, dipendenze digitali (videogioco e smartphone) o da sostanze (soprattutto marijuana) divenissero la forma esplicita di malessere fino a radicarsi ed essere presenti tutt’ora.

In servizio abbiamo rilevato un aumento importante di segnalazioni riferite al target 10-18, numerosi i casi di abbandono scolastico e ritiro sociale o al contrario devianza e comportamenti antisociali. La Dad ha ostacolato non poco i passaggi tra le diverse realtà scolastiche, con particolare difficoltà dalle scuole medie alla prima superiore: i disagi si sono rilevati nei processi di apprendimento, nella crescente paura del giudizio e del confronto, nelle autonomie personali e nella programmazione delle proprie attività quotidiane. Rispetto agli utenti adulti si è vista una riduzione del gioco d’azzardo nelle sale Vlt o Bingo (per la chiusura delle stesse), a favore invece del gioco on-line, delle scommesse e dei gratta e vinci, rendendo difficile una stima del fenomeno. Il ricorso alle sostanze e all’alcol è aumentato, come rimedio alla noia, all’insonnia e al vissuto di solitudine e di paura/tristezza con cui molti si sono trovati costretti a convivere. A livello famigliare la convivenza forzata e la limitata libertà personale hanno portato a situazioni di aperta conflittualità, mancanza di dialogo tra genitori e figli, grande irritabilità e conseguenti comportamenti impulsivi ed esplosivi. Se è vero che dalle situazioni peggiori si può solo risalire, questo scenario potrebbe essere l’occasione da cui ripartire per un dialogo più tollerante e meno giudicante.


ILARIA PASINELLI 05 feb 2021 08:54