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Brescia
di REDAZIONE 27 feb 2023 10:48

Gli emigranti tornino alla luce

La Consigliera di Parità della Provincia di Brescia, Nini Ferrari, si fa portavoce di una proposta che, in collaborazione con Confapi Brescia e Confindustria Brescia, vuole riportare nel centro storico la scultura di Ghidoni “Gli Emigranti”, collocata per anni nei giardini di corso Magenta e poi posizionata all'interno del museo del Risorgimento. Si tratta di un lavoro, datato 1891, con il quale Domenico Ghidoni partecipa all'esposizione delle Belle Arti Triennale di Brera e raggiunge fama nazionale, ricevendo il premio Tantardini e il titolo di Cavaliere dei S.S. Maurizio e Lazzaro.

“ “Gli Emigranti” - ha dichiarato Nini Ferrari – raffigura una madre seduta su una panchina con la figlioletta addormentata, appoggiata su di lei. Credo che questa immagine sia emblematica sotto diversi punti di vista: il fatto che sotto la panchina sia presente un piccolo sacco, contenente le povere risorse delle due figure, fa capire la situazione difficile che la madre e la figlia stanno vivendo, una condizione di stanchezza e di isolamento che riporta alla memoria il grande contributo che la popolazione bresciana ha dato all'emigrazione nazionale verso tutti i continenti; basti pensare che questo fenomeno, nelle nostre valli, è stato riscontrabile fino agli anni 70 del secolo scorso”.

Secondo Nini Ferrari, Confindustria Brescia e Confapi Brescia che la accompagnano in questa proposta, rendere quest'opera disponibile in un luogo aperto a tutta la popolazione, sottraendola alle ristrettezze di un museo, seppur prestigioso, si inserisce pienamente nel contesto di “Bergamo e Brescia Capitali della Cultura”.

“Il linguaggio dell’arte ben si concilia, nel caso dell’opera “Emigranti” di Domenico Ghidoni, con il messaggio legato al ruolo delle donne nella società - ha dichiarato Emanuela Colosio, Presidente del Gruppo Donne Imprenditrici ConfapiD di Confapi Brescia -, ancora troppo spesso ridotto in schemi predefiniti. Donne che sono madri, mogli, figlie, lavoratrici. Tanti appellativi con un minimo comune denominatore che, nel tempo, è stato spesso sinonimo di debolezza. Certamente un percorso positivo è stato avviato, ma ancora molto resta da fare. Per questo crediamo che rendere fruibile questa scultura al pubblico, posizionandola nel centro storico della nostra città, sia un utile gesto di sensibilizzazione per contribuire a un costruttivo cambio di mentalità”.

“Confindustria Brescia si conferma in prima linea nel sostegno concreto alle attività culturali, a maggior ragione nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 – commenta Renata Pelati, co-coordinatrice del gruppo tecnico di Confindustria Brescia LE Imprenditrici –. In particolare, come gruppo LE Imprenditrici, siamo da sempre attente a tematiche legate all’inclusione, anche di genere, e riteniamo una scelta significativa quella di contribuire a rendere visibile a tutti un’opera d’arte come “Gli Emigranti” di Ghidoni. Da un lato per la valenza sociale della scultura, che può rimandare alle oltre 150 etnie accolte e integrate nella comunità bresciana; dall’altro per il suo rimando simbolico al tema della fuga, che purtroppo riguarda oggi anche i nostri giovani, spesso attratti da contesti differenti.”

“Quest'opera – ha proseguito Ferrari – rievoca anche la diffusa e generosa capacità di Brescia di accogliere gli immigrati; oggi possiamo contare circa 50mila presenze straniere, che vivono, lavorano, professano le loro culture e confessioni religiose perfettamente integrate nel nostro territorio. Si tratta di un risultato di altissimo livello culturale e sociale che ben si configura nell'ambito del riconoscimento di Brescia Capitale della Cultura”.

Il gruppo bronzeo di Domenico Ghidoni, uno dei più importanti artisti bresciani nato nella seconda metà dell'800, autore, solo per citarne alcuni, del monumento al Moretto, del busto di Giuseppe Verdi nel teatro Grande, della statua di Tito Speri all'inizio della salita verso il Castello, rappresenta infine il lato più fragile di un disagio sociale e discriminatorio: una madre e una bambina, il lato femminile di una società che nei secoli ha sottratto le donne dalla sfera educativa e culturale e che oggi le vede ancora vittime di violenza e maltrattamenti.

I costi per il trasloco dell’opera saranno minimi e hanno già trovato copertura finanziaria. Auspichiamo che Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Sovrintendenza possano provvedere tempestivamente alle necessità del caso affinché quest’opera torni ad avere la luce che merita, in mezzo alla gente che vive o visita la Capitale della Cultura.

REDAZIONE 27 feb 2023 10:48