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Brescia
di REDAZIONE 24 lug 2020 14:49

Il Bresciano flagellato dal maltempo

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A Brescia 40mm di acqua che hanno allagato tante vie. La pioggia e il forte vento hanno provocato seri danni alle coltivazioni di mais. Un fenomeno aggravato anche dal consumo di suolo e dalla continua cementificazione

Il maltempo è tornato questa mattina a flagellare la Lombardia, in un'estate già segnata da fenomeni climatici avversi e imprevedibili, e la provincia di Brescia ancora una volta paga i danni del forte vento e dalla bomba d’acqua che ha allagato campi e strutture, con una media di oltre 40 mm di acqua caduta in poco meno di mezz'ora.

Piogge intense hanno interesato nelle scorse ore tutto il territorio bresciano, con problemi di allagamenti e fognature tracimate in diversi punti della città e della provincia. Secondo quanto raccolto finora dai tecnici di Coldiretti Brescia, nelle zone di Chiari, Palazzolo e Castrezzato la quantità di pioggia caduta in pochi minuti e il forte vento hanno divelto le strutture agricole. Situazione analoga tra Montichiari, Carpenedolo e Castenedolo, dove vento e acqua hanno creato danni al mais, così come nell'area di Verolanuova, dove la furia del vento, in particolar modo nel comune di Manerbio ha steso il mais pronto alla raccolta. Le coltivazioni maidicole hanno avuto la peggio anche a Ghedi e Bagnolo Mella, dove i campi sono stati fortemente colpiti. Si segnalano acqua e vento sul resto della provincia, con allagamenti anche alla città di Brescia e dintorni, ma senza danni ingenti a strutture agricole e colture.

“Le precipitazioni si fanno sempre più intense, con episodi meno frequenti ma dalla maggiore intensità e gravità – spiega Giacomo Lussignoli, presidente di Condifesa Lombardia Nord-Est e cerealicoltore di Ghedi – a luglio 2020 abbiamo finora registrato 66mm di pioggia, mentre a luglio 2019 erano 30 mm, a dimostrazione del progressivo intensificarsi della quantità di acqua che si riversa sul territorio, molto spesso accompagnata da grandine e vento”. Una situazione che ha purtroppo caratterizzato le ultime stagioni estive con una diffusone su tutto il territorio – precisa Coldiretti Brescia - ed è tornata a far paura anche quest’anno.

“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici – conclude Massimo Albano, direttore di Coldiretti Brescia – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi calamitosi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e rapido passaggio dal sole al maltempo. Sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.

REDAZIONE 24 lug 2020 14:49