Insuperabile, lungo il cammino di Santa Giulia
Il 31 luglio, a tre settimane dalla partenza ufficiale di InSuperAbile 2025 che sarà il 22 agosto, i protagonisti della Staffetta hanno dato vita a una “tappa zero” speciale: una camminata simbolica dalla Chiesa di Santa Giulia nel Villaggio Prealpino, al Museo di Santa Giulia (con visita guidata), fino al cuore di Brescia, il Palazzo della Loggia, dove è stata incontrata la stampa.
A dare il via alla Staffetta 2025, un momento denso di potenza e di intenso significato simbolico: la benedizione dei pellegrini, impartita dal parroco, don Umberto Tagliaferri, che lancerà idealmente i passi e le pedalate di questo viaggio speciale verso l’inclusione.
InSuperAbile, negli anni, ha già percorso molta strada. Dal 2020 al 2024, La Staffetta dell’inclusione ha coinvolto oltre 350 partecipanti provenienti da tutta Italia, sei diversi ambiti di patologie e disabilità, 15 associazioni e un gran numero di volontari e accompagnatori.
In cinque edizioni, la Staffetta ha “macinato” circa 3.700 chilometri, attraversando più di 250 Comuni, con incontri istituzionali di grande rilievo, tra cui quello straordinario in udienza con il nostro amatissimo Papa Francesco, che nell’agosto 2024 ha anche impartito, come buon viatico prima della partenza, la Sua benedizione ai ragazzi di InSuperAbile durante l’Angelus in piazza San Pietro. Oltre 100 giorni di cammino, centinaia di storie, migliaia di passi… Un percorso che si è trasformato in un messaggio di forza, inclusione e speranza. Il percorso scelto non è mai stato casuale e lega, anche quest’anno, idealmente il presente al passato, la storia alla testimonianza. Proprio dal Museo di Santa Giulia, scrigno della storia bresciana e custode di uno straordinario patrimonio artistico, valorizzato grazie alla Fondazione Brescia Musei, inizia un cammino che si intreccia con la vicenda della Santa. Martire cristiana del V secolo, secondo la tradizione Giulia fu vittima della persecuzione in terra còrsa. Prima custodite tra le mura del monastero di Nonza in Corsica, poi accolte a Gattaiola presso Lucca, trasferite a San Pietro in Sylvis a Bagnacavallo e infine giunte a Brescia intorno all’VIII secolo, le reliquie di Santa Giulia hanno attraversato secoli e terre diverse, tracciando un filo invisibile di fede, speranza e devozione.
Ogni tappa, un segno lasciato. Ogni traslazione, un nuovo incontro con comunità e cuori aperti. Così come oggi InSuperAbile percorre le strade d’Italia, attraversando territori, città e storie personali, portando ovunque il suo messaggio di inclusione, impegno, condivisione e bellezza della diversità. Un cammino che, come quello delle reliquie, non si limita a spostarsi, ma lascia un’impronta profonda nei luoghi e nelle persone che incontra. Raggiungere la conferenza stampa in cammino non sarà solo un modo simbolico di presentarsi: i partecipanti attraverseranno la città con l’energia di chi crede in un cambiamento reale. Un’inclusione che non resta nascosta, ma si fa strada, si mostra, si sente e si vede.
Dal 22 al 30 agosto la quinta edizione della Staffetta dell’inclusione attraverserà tre regioni — Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana — toccando 78 Comuni per portare un messaggio forte di fiducia e possibilità. 460 chilometri tra natura, storia, spiritualità e paesaggi che raccontano l’Italia più autentica. Si parte dalla Bassa Bresciana, terra di campagne fertili e borghi operosi, per scendere lungo paesaggi che raccontano la pazienza della terra e la fatica dell’uomo. Si attraversano le distese della pianura emiliana e si affrontano le salite dell’Appennino, dove i boschi, i crinali e i borghi in pietra scandiscono il passo e invitano al silenzio. Il cammino scende poi in Toscana, verso le storiche mura di Lucca e i sentieri che arrivano ad aprirsi al mare di Livorno, meta finale di un viaggio che intreccia impegno e cura, condivisione ed emozione, bellezza umana e meraviglia della natura. Un percorso che è anche metafora: pianura e montagna, città e borghi, acqua e terra… perché l’inclusione, come la vita, attraversa ogni paesaggio umano. Un progetto aperto a tutti: persone con disabilità, chi affronta una malattia, chi cerca un’esperienza di crescita, chi crede nel potere delle relazioni. Mai soli, sempre in cammino. Ognuno con il proprio passo, tutti nella stessa direzione. Con la sicurezza di un’organizzazione attenta: gruppi di massimo 30 persone, assistenza logistica, accompagnatori professionali. Camminare insieme vuol dire sapere che qualcuno c’è sempre. Il movimento: una medicina potente. Un messaggio sociale urgente.