La 15esima volta di Per... corri la pace
L'edizione 2025 dell'iniziativa promossa dall'Unione Sportiva Acli si snoderà, dal 6 al 10 settembre, tra Brescia e Gorizia
Senza confini: quindici anni di viaggi per la pace. C’è un filo sottile, eppure resistente, che da quindici anni unisce centinaia di persone lungo le strade d’Italia e d’Europa: è il filo della speranza, intrecciato da chi ha scelto di correre e pedalare non per vincere una gara, ma per seminare pace. “Per… corri la pace” compie 15 anni e torna, dal 6 al 10 settembre, con una nuova edizione che avrà come meta simbolica Nova Gorica-Gorizia, capitale europea della cultura transfrontaliera: una città che racconta, da sola, la possibilità di trasformare i confini in ponti. Sono 114 le persone che quest’anno hanno accettato la sfida promossa dall’Unione Sportiva Acli di Brescia e dalle Acli provinciali: 83 ciclisti, 12 runner e 19 membri dello staff. Insieme percorreranno 635 chilometri e affronteranno 5.170 metri di dislivello, attraversando 73 comuni.
Ogni pedalata, ogni passo, ogni incontro sarà parte di un mosaico più grande: quello di una cultura che, con tenacia, sceglie di credere nella pace nonostante un presente che sembra continuamente incrinato da conflitti, muri e nuove divisioni. “Non ci lasciamo scoraggiare – spiega Andrea Franchini della segreteria Acli – perché la nostra responsabilità è quella della speranza. Nova Gorica-Gorizia ci insegna che le ferite possono rimarginarsi, che i muri possono cadere, e che guardare a un’Europa di confini aperti è l’unica strada per non cedere ai nazionalismi”. Il percorso sarà un viaggio nella memoria e nella coscienza. Partendo dalla basilica paleocristiana di Aquielia, passerà da Fiumicello (paese di Giulio Regeni), per poi proseguire verso Redipuglia (Sredji Poljie - terra di mezzo), la Risiera di San Sabba e la Piazza del Mondo di Trieste. Visite e incontri alla foiba di Basovizza, Ljubliana, Sveta Gora (il Monte Santo di Gorizia), nella piazza della Transalpina a Gorizia con i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, al Parco Basaglia, a Bassano con la salita per i “più freschi” al monte Grappa: luoghi che parlano di ferite, ma anche di riconciliazione, capaci di restituire il senso di un impegno che non finisce con la fine del viaggio.
Perché la pace si costruisce ogni giorno. “La pace è cultura – dichiara don Fabio Corazzina, storico organizzatore dell’iniziativa – è incontro, è riuscire a proporre una speranza che permette di andare oltre i confini. Questo mondo deve ritrovare la via della creatività e della genialità che ti fa dire che la strada della guerra è la strada che dobbiamo confinare. Il resto va liberato”. Mercoledì 10, al rientro verso le 17, l’arrivo in piazza Loggia a Brescia sarà un momento semplice, ma intenso: un dono restituito alla cittadinanza, a rappresentanze dell’amministrazione e della chiesa locale e a tutti coloro che vorranno ascoltare i racconti, i volti, i testimoni di un viaggio che, come da quindici anni, ricorda che la pace non è un traguardo lontano, ma una strada da percorrere, un passo alla volta e tutti insieme, senza confini.