lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di IVANA TREVISANI 29 nov 2021 16:07

Religioni in difesa della pace

In un momento storico in cui le religioni, con modalità differenti ma generali, vengono strumentalizzate politicamente e utilizzate per giustificarne le guerre, l'interrogativo “Religioni: minaccia o difesa della pace?” presentato con uno spettacolo al Festival della Pace dall'Associazione Dòsti, offriva una proposta di interessante riflessione.

L'esibizione dello spettacolo, esito del laboratorio Giovani in Dialogo, condotto da Antonio Viceconte, si è rivelata  una suggestione di profonda veridicità: i soggetti giovani, con l'esposizione di esperienze vissute e  ponderati pensieri, fondati sulle appartenenze e scelte religiose  personali, sono riusciti a trasmettere e diffondere nel pubblico un messaggio fortemente realistico di concreta possibilità di correzione e cambiamento dello stato delle cose, fondato sulla strumentalizzazione e la negazione della positività delle differenze, soprattutto religiose. Affermazione della positività resa possibile con  lo stabilirsi di relazioni fondate sul rispetto e l'accoglienza  necessari  dell'altro/a diversi da sé.

 Il risultato benefico della loro realizzazione ci è stato sottolineato dal sikh Gurkaval con il racconto della decisione dei compagni di scuola di mettere tutti il turbante come il suo, per difenderlo dalla discriminazione di un insegnante nei suoi confronti, legata al simbolo religioso, e uniti abbatterla e liberarlo.

Al suo racconto si è unito quello di Emmanuel di religione valdese, che ha ricordato con soddisfazione la convivenza scolastica e sociale con compagni e amici di religione diversa dalla sua, musulmani, cristiani e altro. Al ricordo Emmanuel ha inoltre aggiunto una personale considerazione secondo la quale prima di ogni appartenenza religiosa è fondamentale esistere come essere umano. Considerazione a cui Luca, cattolico, ha agganciato l'affermazione dei dubbi e interrogativi che, pur appartenendovi, sente ed esprime nei confronti dei dogmatismi della sua religione, anche con i genitori che alla stessa lo hanno educato. La libertà di esistenza del sé, anche nei confronti delle imposizioni genitoriali, è stata testimoniata da Luisa, con il suo passaggio dalla tradizione familiare cattolica, alla scelta personale di conversione al buddhismo.

L'importanza del partire da sé, anche per poter costruire relazioni di convivenza e scambio è stata con forza ribadita dal musulmano Younes, affermando come l'apertura a fedeli di altre religioni da parte della umma, deve partire ed essere sostenuta da ogni singolo individuo della comunità.

Marcello, autodefinitosi dubbioso, ha manifestato la sua apertura e curiosità di conoscenza nei confronti di tutte le religioni, per constatare  le possibilità di sviluppo umano offerte dalle stesse.  Per avallare e concordare con i risvolti di positività umana presenti nelle religioni, Cesar di culto ortodosso, ha scelto la lettura di brani dal libro sacro della sua religione.

L’Orchestra Interreligiosa Dòsti, diretta dal maestro Michele Lobaccaro, ha accompagnato con musiche tratte dalle diverse tradizioni musicali religiose spazi di connessione e respiro artistico.

L'esposizione e lo scambio avvenuti hanno di fatto concretizzato l'appello finale di don Fabio Corazzina sull'importanza e la necessità di costruire ponti per realizzare un mondo di pace e fratellanza e hanno mostrato come la conoscenza e lo scambio delle diversità di scelte religiose può abbattere le barriere tra fede e fede.

Testimonianza di condivisione fraterna che si è concretizzata pure con spontanea generosità nelle offerte: di ospitalità dalla comunità musulmana dei locali del Centro Culturale Islamico e dai gruppi di studenti e studentesse dell’IISS “A. Mantegna” di Brescia che ha voluto elargire il loro impegno, nel servizio di accoglienza il gruppo dell’indirizzo tecnico-turistico e con dono del DOLCEPACE dal gruppo dell’indirizzo di pasticceria, studiato e creato per l’occasione nel rispetto alimentare delle religioni, servito e distribuito alla fine dell’evento accompagnato dal tè marocchino preparato dalla cucina dello stesso Centro Islamico.

IVANA TREVISANI 29 nov 2021 16:07