Trasporto pubblico bresciano: un anno complicato
Un anno complicato per il trasporto pubblico bresciano. È questa la fotografia che emerge dal bilancio delle attività, inerenti al 2022, presentato martedì mattina dal CDA dell’agenzia del TPL di via Marconi 12. "Un quadro che presenta luci e ombre - ha affermato il presidente Giancarlo Gentilini". Dall’apertura delle scuole a settembre, sono già circa 600 le segnalazioni arrivate all’agenzia da utenti furiosi per i continui disservizi dovuti per le corse saltate e i ritardi sulle linee, soprattutto nella bassa bresciana. Un peggioramento della situazione di cui l’agenzia ha preso atto e che si è tradotto in dati allarmanti: nel mese di ottobre su un totale di 3000 corse ne sono saltate lo 0,5%, ossia 15 al giorno, a novembre il doppio e a dicembre si è sfiorato il 3%. Disagi dovuti alla carenza strutturale di organico, al saldo negativo e ai maggiori costi di esercizio che lamentano le aziende del trasporto, ai ristori per circa 5,8 milioni di euro destinati a colmare solo il 52% del 2021, oltre ai rincari del carburante.
Ciò nonostante, Comune e Provincia hanno comunque deciso di non aumentare il prezzo del biglietto e degli abbonamenti, compensando coi loro bilanci per circa 1,6 milioni di euro. Tante anche le novità: il rinnovo del consiglio di amministrazione, del collegio dei revisori e dello statuto per l’ingresso di due nuovi sindaci, dei comuni non capoluogo di Roè Volciano e Nave, che hanno acquisito una rappresentanza nominale ciascuno del 5%. E gli sforzi dell’agenzia, con due protocolli d’intesa: Valgrigna (Valcamonica) e Maniva (Valtrompia). Servizi aggiuntivi, interamente finanziati dagli enti locali: uno per beneficiare i turisti e con positive ricadute di carattere ambientale, l’altro a favore degli studenti per raggiungere facilmente la ferrovia e il fondovalle.
