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Brescia
22 dic 2022 22:44

Ucraina: chiude il centro non l'accoglienza

Grazie alla rete, consolidata dal coordinamento tra Comune, Croce Rossa, Caritas, Cauto e Maremosso, è stato possibile garantire la gestione del centro di via Chiappa in questi otto mesi

Ad aprile 2022 è stata avviata l’attività del centro di distribuzione generi di prima necessità, per l’emergenza Ucraina, nella ex sede della Omb di via Chiappa 27.

Il Comune di Brescia ha voluto riconoscere e rinforzare le risposte che, dall’emergenza sanitaria, si sono sviluppate nella città grazie alle molteplici iniziative tempestivamente attivate da associazioni, parrocchie e tanti cittadini.

Grazie alla rete, consolidata dal coordinamento tra Comune, Croce Rossa, Caritas, Cauto e Maremosso, è stato possibile garantire la gestione del centro di via Chiappa in questi otto mesi.

Per l’acquisto dei generi alimentari e di prima necessità distribuiti nel magazzino sono stati impegnati 130mila euro da parte del Comune, cui si aggiungono le donazioni di privati, e 10mila euro da parte di Brescia mobilità (oltre alla concessione del magazzino a titolo gratuito).

Via Chiappa ha quindi rappresentato un centro di distribuzione centrale per rispondere alle necessità delle famiglie ucraine non inserite nei canali gestiti dalla Prefettura, come i Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) e il Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione), e nei sistemi di accoglienza della Protezione Civile.

I volontari della Croce Rossa si sono alternati, dal mese di aprile fino a domenica 18 dicembre, nella preparazione dei pacchi e nella distribuzione alle famiglie, trovandosi due volte a settimana e distribuendoli il fine settimana. I pacchi preparati contenevano generi alimentari di prima necessità e prodotti per igiene personale e della casa. Al pacco base per ogni nucleo familiare, confezionato in base al numero degli appartenenti al nucleo, si aggiungevano i pacchi speciali riservati agli adolescenti e ai bambini, contenenti prodotti specifici per la loro età.

I dati rendono solo in parte il senso del lavoro svolto, fatto di ascolto e condivisione dei problemi emersi nel quotidiano contatto con le persone che si recavano al magazzino:

582 famiglie seguite

4.621 pacchi per adulti distribuiti

3.908 pacchi per adolescenti distribuiti

519 pacchi per bambini distribuiti

500 ore di lavoro in magazzino

745 volontari/turno impegnati

In previsione della chiusura del centro è stato valutata come mantenere e continuare ad aiutare ed accompagnare le persone e famiglie ucraine che ancora presentano alcune fragilità.

Il progetto Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione) per rifugiati del Comune di Brescia, grazie alla collaborazione con gli enti gestori (associazione Adl Zavidovici, cooperativa K-Pax e cooperativa La Rete), ha messo a disposizione circa 15mila euro per l'erogazione di buoni spesa a circa 70 nuclei familiari ucraini.

Questi nuclei sono stati selezionati partendo dall'elenco di coloro che si sono presentati con assiduità al Centro di via Chiappa e che, grazie a colloqui di secondo livello svolti dal Servizio Sociale del Comune, Croce Rossa, Adl e Caritas, hanno dimostrato di avere ancora bisogno di un supporto per beni di prima necessità.

Grazie alle risorse messe a disposizione dal progetto Sai Brescia e al lavoro dei suoi operatori, tutti i circa 70 nuclei sono stati incontrati e a breve riceveranno dei buoni spesa a supporto di bisogni alimentari.

Coloro che mostreranno particolari fragilità verranno indirizzati ad altri servizi di supporto, sempre in collaborazione e accordo con i Servizi Sociali del Comune di Brescia.

Durante l’emergenza è stata registrata la presenza di circa 8mila nuclei familiari nella provincia di Brescia, di cui 1.700 nel nostro Comune, e sono state presentate circa 5.500 richieste di protezione temporanea.

Ad oggi 2.500 nuclei familiari sono rientrati in Ucraina mentre circa 350 sono stati accolti nelle strutture ministeriali, attraverso i Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) e il Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione).

A Brescia circa 1.066 nuclei familiari sono ancora ospitati da famiglie.

22 dic 2022 22:44