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Brescia
di REDAZIONE 19 ott 2018 10:38

Timothy Radcliffe alla Pace

Martedì 23 ottobre, alle 20.45, il teologo Timothy Radcliffe , sarà ospite della Ccdc per l’incontro “Credere nel tempo dei fondamentalismi”, in programma alla Sala Bevilacqua di via Pace, 10 a Brescia. Timothy Radcliffe, teologo inglese, domenicano, è considerato uno degli intellettuali cattolici più noti a livello internazionale

Martedì 23 ottobre, alle 20.45, il teologo Timothy Radcliffe , sarà ospite della Ccdc per l’incontro “Credere nel tempo dei fondamentalismi”, in programma alla Sala Bevilacqua di via Pace, 10 a Brescia. Timothy Radcliffe, teologo inglese, domenicano, è considerato uno degli intellettuali cattolici più noti a livello internazionale. Su invito di Cooperativa cattolico-democratica di Cultura, Editrice Missionaria Italiana, Accademia Cattolica di Brescia e Padri della Pace sarà a Brescia in occasione della pubblicazione del suo nuovo “Alla radice la libertà. I paradossi del cristianesimo” (Emi,) da pochi giorni in libreria. Introdurrà la serata il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada.

Nel suo intervento Radcliffe affronterà il rapporto tra la proposta cristiana e i populismi che si sono affermati negli Stati Uniti e in Italia. Rifacendosi al celebre filosofo tedesco Jürgen Habermas, padre Radcliffe annota che il fondamentalismo in Occidente è nato con lo scientismo nel 17° secolo, ovvero quando si è affermata “la convinzione che un giorno la scienza darà una risposta a tutte le nostre domande”. Da parte sua il fondamentalismo religioso, nato per reazione a tale tendenza culturale, “è completamente moderno. Fa parte della nostra cultura contemporanea”.

Guardando all’oggi e alle tendenze populiste che si stanno affermando in Europa e in Italia, Radcliffe spiega così in successo di tali proposte: “Molte persone si avvicinano a partiti populisti o alle sette fondamentaliste perché si sentono lasciate indietro. Non hanno voce né futuro. Sono solo numeri nelle statistiche”. Per questo le persone cercano in questi movimenti politici e culturali “un’identità”. Di fronte a queste involuzioni sociali, a cosa sono chiamati i cristiani? Anzitutto a “contestare gli assunti di questa cultura fondamentalista”, che è ben riassumibile nella definizione data da Adolfo Nicholas della “globalizzazione della superficialità”.

REDAZIONE 19 ott 2018 10:38