Gesù guarisce il lebbroso
Il Vangelo commentato da mons. Gabriele Filippini. VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Marco 1, 40-45) In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, sii purificato!”. E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: “Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro”. Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Protagonista dell’episodio, in negativo, è il lebbroso il quale, trasgredendo le disposizioni di Gesu’, va subito ad annunciare la sua guarigione alle folle (anziché recarsi al Tempio), fuorviando così i suoi ascoltatori i quali, sulla base del racconto della sua guarigione, vengono ad avere una visione distorta del vero scopo della Missione di Gesù, il quale, di conseguenza, non potendo più entrare nei villaggi, venne costretto a rimanere in luoghi deserti. Tuttavia, lì non rimane solo: lo vanno a cercare e lo trovano coloro che lo cercano con cuore sincero. Sono ancora coloro che, come nel precedente Vangelo di Domenica scorsa, non si accontentano dei miracoli, ma sono assetati della Sua Parola di Vita.