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Brescia
di MAURIZIO RINALDI 01 apr 2024 15:13

Insieme per carità incipienti

Mark Twain scrisse: “Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Esplorate. Sognate. Scoprite”. L’invito è personale, vale per la società e per la Chiesa: esplorare, sognare, scoprire. È stato necessario il coraggio per iniziare; ora serve coraggio per continuare.

La creatività pastorale pone domande impegnative, quelle di sempre: “Maestro dove abiti?” (Gv 1,38); “Come può un uomo nascere quando è vecchio?” (Gv 3,4). La medesima creatività caritativa si esprime attraverso domande e passa attraverso la ricerca purificata delle domande condivise, nell’alleanza dialogica tra cielo e terra. La questione è quella della intelligenza credente che si interroga nella spiritualità dinamica della sequela evangelica, nella esplorazione di sé, del mistero dell’uomo e della Chiesa, nel presente di un sogno condiviso, in un atto di ri-velazione divina che vorrà ancora continuare a stupirci e orientare il nostro cammino.

Il prossimo appuntamento fissato per il 20 aprile, a Concesio, presso l’Istituto Paolo VI, vorrà la nostra presenza attiva “a ritmo” di pro-vocazioni e di discernimento; “tenere il tempo” è l’imperativo perché il 50° di Caritas Diocesana Brescia possa essere celebrazione autentica di un percorso compiuto e soprattutto premessa di un cammino da continuare a vivere “insieme”.Resteremo “a casa” delusi e rassegnati? Non possiamo. Dobbiamo “mollare le cime”! “Gli uomini, anche se devono morire, sono nati non per morire ma per incominciare”, scriveva Hannah Arendt, e Frère Roger aggiungeva: “E, in tutta la nostra vita, lo Spirito Santo ci permetterà di riprendere il cammino e di andare, da un inizio ad un nuovo inizio, verso un avvenire di pace”. Se passano il tempo e gli anni, non passano le prospettive per “incominciare”. Varrà per ogni nostro ri-cominciare.

Il tempo pasquale narra di esplorazioni antiche verso promesse terre che Israele dovette prima imparare a credere, poi a percorrere, quindi a raggiungere, non senza fatiche e rimpianti, delusioni ed entusiasmi: il medesimo tempo pasquale sarà tempo favorevole, incipiente di grazia e quindi di vita. Non volendo sprecare questo tempo, l’invito è per ognuno e per tutti/e a un “Save the date!”, intenzionale, preparato con sé stessi, nel proprio gruppo caritas, all’interno della propria comunità credente, condividendo e precisando il sogno, pregando e facendolo insieme. L’invito è rivolto in particolare alle comunità/caritas che hanno preso parte all’itinerario formativo dei tre incontri “Insieme per riconoscere”.

MAURIZIO RINALDI 01 apr 2024 15:13