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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 14 nov 2016 07:51

La misericordia non ha fine

Ieri sera in Cattedrale la celebrazione di chiusura dell'Anno Santo straordinario voluto da papa Francesco

Brescia ha  ufficialmente chiuso il Giubileo della Misericordia. È stato il vescovo Monari, al termine della concelebrazione presieduta ieri sera in Cattedrale, a accostare i battenti della Porta della Misericordia che, dal 13 dicembre dello scorso anno, ha accolto più di 150mila pellegrini.

Nel corso della sua omelia mons. Monari ha più volte ricordato come con la conclusione di questo Anno Santo straordinario fortemente voluto da papa Francesco anche la misericordia diventi una componente della vita di fede di singole persone, gruppi e comunità da mettere in archivio. Al contrario, il Vescovo ha ricordato come non sia possibile immaginare il futuro dell'umanità senza la misericordia. Perchè, è stato un  passaggio della sua omelia, "Dobbiamo predisporci nell'atteggiamento di fare sì che la misericordia che ricevaimo costantemente, metta radici nel nostro cuore. Solo così potranno arrivare i frutti: sono i comportamenti della misericordia". Un atteggiamento, una predisposizione d'animo,  che il Vescovo ha spiegato all'assemblea dei fedeli riuniti in Cattedrale per l'ultimo atto di questo anno giubilare, ricordando anche le parole di San Paolo che invitata ogni uomo a farsi carico di una quota di fatica per aiutare tutta la società. Per questo, ha continuato ancora mons. Monari "non possiamo mettere la nostra quota di fatica sulle spalle degli altri, anci vale il contrario: siamo noi a doverci fare carico della fatica di chi non ce la fa".

Il Vescovo ha poi rivolto un ultimo invito, quasi una sorta di mandato per dare continuità a questo anno che anche Brescia ha vissuto in piena sintonia con quanto aveva chiesto Papa Francesco, all'assemblea: fare gioire la vita degli altri.

Quelle di mons. Monari sono state parole vicine a quelle espresse da papa Francesco, poche ore prima, nel corso dell'Angelus, quando ai fedeli riuniti in piazza San Pietro ha ricordato l'impegno a rimanere saldi nel Signore, nella certezza che Egli non abbandona mai l'uomo, " a camminare nella speranza, lavorare - sono state le sue parole -per costruire un mondo migliore, nonostante le difficoltà e gli avvenimenti tristi che segnano l’esistenza personale e collettiva, è ciò che veramente conta.L'Anno Santo ci ha sollecitati, da una parte, a tenere fisso lo sguardo verso il compimento del Regno di Dio e, dall’altra, a costruire il futuro su questa terra, lavorando per evangelizzare il presente, così da farne un tempo di salvezza per tutti”

  E, in chiusura, come già ricordato, la preghiera davanti alla Porta della Misericordia e la chiusura della stessa, in attesa della sua riapertura per il prossimo giubileo: quello del 2025.

MASSIMO VENTURELLI 14 nov 2016 07:51