La Cers della Diocesi
È in fase di realizzazione a Sant’Angela Merici un impianto con 900 pannelli da 129 kw di potenza che sarà in grado di generare consumi per circa 800 MWh di energia all’anno. In altri termini: contribuirà all’abbattimento di 76,72 tonnellate di CO2 che equivalgono a una piantumazione di 2.300 alberi. La società San Lorenzo srl, voluta a suo tempo dalla Diocesi per la gestione della “Cers” (Comunità energetica rinnovabile e solidale), ha affidato il progetto alla Cooperativa Cauto che, da anni, opera in questo settore, con la sua realtà “Cantiere del Sole”. Fra gli enti finanziatori ricordiamo Fondazione Cariplo e Fondazione Vismara, proposta da “Fratello Sole”, (impresa sociale nata per efficientamento energetico degli edifici religiosi). Ne abbiamo parlato con Enzo Torri, segretario generale della San Lorenzo srl.
Come nasce questa progettualità?
Le comunità energetiche nascono sulla base di una normativa europea tesa a sostenere le attività che producono energia attraverso le fonti rinnovabili, quindi pulite, evitando cioè l’utilizzo di fonti fossili, altamente inquinanti. La norma, fatta propria poi dallo stato italiano, prevede un riconoscimento economico per chi, mettendosi insieme, promuove questo tipo di attività , riconoscendo a queste realtà un contributo economico, in quanto, producendo energia con questa modalità, preservano, di fatto, l’ambiente.
È anche un modo per rafforzare il senso di appartenenza a una comunità, la volontà della Diocesi va in questa direzione. La società San Lorenzo ha sostenuto, in questi anni, diverse fondazioni diocesane, adesso offre i suoi servizi anche alle parrocchie. Come nasce questa realtà?
È stata una scelta dell’allora vescovo Luciano Monari, poi condivisa dal vescovo Pierantonio Tremolada, proprio per metterla a disposizione di parrocchie, enti e associazioni. Per sua natura, la San Lorenzo non è legata all’attività pastorale. Ci occupiamo di energia, di privacy, di rapporti di lavoro, di immobili e molto altro. Tutte attività di cui devono occuparsi anche le parrocchie, in tal modo liberiamo i parroci anche da compiti non strettamente legati alla propria missione. La San Lorenzo è nata una decina di anni fa proprio con questo scopo. Non si tratta, comunque, di una comunità energetica come le altre. A partire dal nome, si chiama Comunità energetica rinnovabile solidale. Variano, rispetto ad altre realtà, finalità e modelli operativi: la scelta della Diocesi di Brescia si colloca nell’ambito delle idealità delle Settimane sociali e, non dimentichiamolo, nel solco dalla “Laudato si’” di papa Francesco. È in questa direzione che nasce il tema delle comunità energetiche, lo strumento che viene scelto dalla Chiesa italiana per fare qualcosa di concreto rispetto ai temi ambientali. Tre anni fa il vescovo Pierantonio Tremolada, anche su stimolo dell’Ufficio per l’impegno sociale, decise che la Diocesi dovesse adoperarsi su questo tema. Da qui, la partenza del progetto pilota nella parrocchia di Sant’Angela Merici, con la collaborazione del Circolo Acli di San Polo, della cittadinanza e di altre parrocchie limitrofe (Sant’Eufemia, San Polo Storico, San Luigi e Sante Capitanio e Gerosa, tutte facenti parte della cosiddetta cabina primaria). Anche le famiglie e i singoli hanno manifestato interesse, tutti possono aderire a una Cer, solo le grandi imprese ne sono escluse. Constatata la possibilità di realizzazione, si è deciso di costituire un’unica comunità energetica per tutta la Diocesi.
Possiamo dire che è stata creata una cooperativa ad hoc.
Sì, la normativa impone che la comunità debba avere un’entità giuridica. La Diocesi ha optato per la formula cooperativa, maggiormente inclusiva rispetto ad altre realtà. La storia mutualistica della nostra provincia, del resto, è più che nota. Proprio in questi giorni, è stata sancita la sua nascita, con atto notarile, per effetto di nove soci già aderenti. Oltre alle parrocchie e al circolo Acli citati, ricordo che fra i promotori c’è anche la Fondazione Brescia Solidale, la cooperativa S. Angela, la Congregazione delle Suore Operaie, l’associazione “Fratello Sole” e, ovviamente, la San Lorenzo per conto della Diocesi. Dopo i vari iter potremo installare gli impianti. Una volta riconosciuta questa comunità energetica, anche altre parrocchie potranno avviare la medesima progettualità, evitandosi complicazioni burocratiche. È uno strumento disponibile e rappresenta un’opportunità per tutte le parrocchie, gli enti e le fondazioni diocesane interessate.
“Fratello Sole” vi ha accompagnato in questo progetto.
Si tratta di un’impresa sociale che agisce a livello nazionale, composta da diverse Diocesi italiane e gruppi religiosi. Nacque inizialmente per sostenere la rigenerazione delle strutture degli enti ecclesiali. Con l’avvento delle comunità energetiche si è aperta anche a questa iniziativa. “Fratello Sole” ci sta aiutando molto. Pensiamo al piano esperienziale, tecnico ed economico. Quella di Brescia è una delle prime Diocesi nel Paese ad avviare questo tipo di attività, con tutte le priorità etiche e valoriali del caso. C’è poi il tema comunitario. Fare comunità – in un mondo molto spesso caratterizzato dall’individualismo – è più che significativo. C’è poi la tematica solidale. Una Comunità di questo tipo è anche sinonimo di solidarietà. Si possono aiutare, per esempio, le famiglie in povertà energetica, si può, inoltre, decidere di sostenere progetti sociali dedicati al territorio. Anche questo rende l’idea dell’importanza di mettersi insieme per raggiungere quello che, di fatto, a tutti gli effetti, è un obiettivo comune.