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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 16 set 2016 08:01

Apindustria si interroga sul futuro: Brexit e Ttip nel mirino

Il 29 settembre prossimo un convegno presso l'associazione di via Lippi per analizzare le possibili ricadute su una provincia vocata all'export com'è quella bresciana dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue e del trattato transatlantico di liberalizzazione commerciale tra Usa ed Europa

Il Ttip (il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico che ha l’intento dichiarato di modificare regolamentazioni e standard e di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti)? Bellissimo, ma non a queste condizioni. La Brexit? Le Pmi non sono pro o contro l'Europa, ma è evidente che le politiche attuali non vanno. “Siamo una provincia manifatturiera, vocata all'export e gli scenari internazionali ci riguardano parecchio”, ha ricordato Douglas Sivieri, presidente di Apindustria, incontrando la stampa per annunciare che che il 29 settembre nella sede dell'associazione ci sarà una giornata seminariale proprio su Brexit e accordi di libero commercio Usa-Ue a cui porteranno il loro contributo il giornalista economico Mario Seminerio e Daniel Gros, direttore del Centre for European Policy Studies. “I nostri imprenditori hanno bisogno di essere informati – ha sottolineato Sivieri - per capire quali potrebbero essere gli scenari dei prossimi mesi”.

Il Ttip, l'accordo di libero commercio, apre opportunità enormi, ma le regole devono essere giuste, altrimenti per le piccole e medie imprese saranno guai seri. Diversi, secondo Sivieri, gli aspetti che devono essere cambiati: “Un esempio? – ha spiegato - Le corti arbitrali: non abbiamo bisogno di una giustizia parallela, che emetta sentenze a porte chiuse e non ammetta appello. I tempi di questo tipo di corti, storicamente, sono di quattro anni e costano moltissimo. Sarebbe insostenibile per le piccole imprese”. Analogo il ragionamento sulla protezione dei consumatori: in Italia e in Europa esiste il principio di precauzione, negli Stati Uniti quello del follow-up:

“Se non ci sono regole uguali – ha osservato il presidente di Apindustria - significa mettere le Pmi in mano a chi ha regole diverse dalle nostre”. O, ancora, il Consiglio di regolazione, che ha il compito di armonizzare gli standard tra gli Stati Uniti e l'Europa, deve vedere al tavolo anche un rappresentante delle Pmi.

“Un aspetto che riguarda soprattutto l'elettronica e la metalmeccanica, ambiti peraltro molto significativi a Brescia: per cambiare le procedure di certificazione oggi, in teoria, un esportatore bresciano deve passare da 50 Stati federali diversi, mentre per gli statunitensi basta un'unica procedura per tutta Europa: una distorsione gravissima che deve essere chiaramente cambiata”.

Per quanto riguarda la Brexit, è evidente per Sivieri che a tre mesi di distanza tutti gli scenari peggiori per il regno Unito non si sono avverati. La sterlina si è svalutata, il Paese ha sostenuto serenamente il cambiamento, la disoccupazione è in calo ed è tornata ai livelli pre crisi, l'indice delle Pmi del manifatturiero (53,3) e dei servizi (52,9) è positivo e migliore delle attese, e anche quello delle costruzioni (49,2), pur restando in territorio negativo, va comunque meglio del previsto. Segnali di vivacità arrivano anche dall'export.


“Quello che è evidente è che la Gran Bretagna ha fondamentali solidi - sottolinea Sivieri -, mentre i problemi li abbiamo noi. Non si tratta di essere pro o contro l'Europa, ma le politiche di questa Europa non vanno bene”. Un grido d'allarme, l'ennesimo, perché si cambi passo. “Sono questioni fondamentali e c'è necessità di capire”, ha concluso Sivieri. La partecipazione al convegno “Scenari economici e commerciali fra Brexit e Ttip. Le ricadute per le Pmi italiane” del 29 settembre prossimo è gratuita previa iscrizione entro venerdì 23 settembre. Per informazioni e iscrizioni Segreteria Associati Apindustria Brescia: tel. 03023076 - fax 0302304108 - email segreteria.associati@apindustria.bs.it.

MASSIMO VENTURELLI 16 set 2016 08:01