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Brescia
di REDAZIONE 14 dic 2016 09:39

Il Pin e le altre lungaggini

Tempi lunghi e dannose complicazioni per il rilascio del Pin del lavoratore dimissionario: le modifiche proposte da Associazione Artigiani sul tavolo dei politici bresciani

Il Centro Studi di Documentazione e Ricerca Lino e Angelo Poisa dell'Associazione Artigiani ha messo sotto la lente di ingrandimento il tema delle dimissioni del lavoratore che risultano inefficaci se rassegnate senza l’utilizzo di apposita procedura telematica.

Tale procedura presuppone l’acquisizione da parte del lavoratore del PIN INPS dispositivo e personale, l’accesso al sito ministeriale, la compilazione in autonomia del relativo modulo ed il successivo inoltro all’indirizzo di posta certificata del datore di lavoro.

"I tempi con i quali gli Enti, in particolare l’Inps, rilasciano le credenziali di accesso per i servizi telematici sono troppo lunghi", sottolinea il Presidente dell'Associazione Artigiani Bortolo Agliardi. "L’Istituto impiega mediamente 15 giorni per fornire, tramite posta raccomandata all’indirizzo di residenza del lavoratore, le credenziali complete. Altra problematica riguarda poi l’inefficacia delle dimissioni stesse se non rassegnate per il tramite della nuova procedura. Il datore di lavoro potrebbe trovarsi nella situazione di dover procedere al licenziamento del lavoratore che non si presenti più sul posto di lavoro ma che al tempo stesso non abbia rassegnato le dimissioni telematicamente". Tale azione aprirebbe un contenzioso che sortirebbe nell’obbligo da parte del datore di lavoro al pagamento del ticket di licenziamento INPS di € 1.470,00 oltre che ad altre somme eventualmente erogate a titolo transattivo per chiudere la vertenza.

Da qui le proposte del Centro Studi: ottimizzare la procedura  affinché all’atto dell’accreditamento tramite il sito INPS, il lavoratore ottenga da subito la completa attivazione e operatività del PIN, evitando la ridondanza dell’invio postale; stabilire un termine temporale trascorso il quale, se il lavoratore (a seguito dell’invito del datore di lavoro) non provvede ad effettuare le dimissioni attraverso la procedura telematica obbligatoria, le stesse si intendano comunque efficaci; interdire  l’accesso dei benefici di disoccupazione (NASpI)  nell’ipotesi in cui il lavoratore sia stato licenziato per assenza ingiustificata conseguente al mancato rispetto della procedura di dimissione telematica ed infine, "nella ricerca consapevole di quella trasparenza che contribuisce a dare sostanza alla forma, sottolinea Bortolo Agliardi, inserire nella Comunicazione Obbligatoria COB inviata agli Enti la relativa segnalazione di mancato rispetto della procedura da parte del lavoratore al fine di evitare abusi nell’ottenimento del trattamento di disoccupazione".

REDAZIONE 14 dic 2016 09:39