La solidarietà si fa concretezza
L'impegno quotidiano della onlus We Are in un contesto di guerra come quello siriano
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Si chiama We are onlus. Sono un piccolo gruppo di persone che si conoscono, si parlano, si muovono insieme. Insieme decidono obiettivi e strategie. La sede è a Bologna, ma due persone del direttivo abitano nel Bresciano. A Corte Franca Mirta Maria Neretti, la vicepresidente della onlus, a Capriolo c’è Lorella Morandi, una veterinaria che da anni ha preso a cuore la situazione siriana. “Tutto il mondo è indignato per quanto sta accadendo in Siria, ma pochi si muovono seriamente – racconta Lorella –. Tra i nostri obiettivi primari c’è la cura e il supporto verso i bambini della prima infanzia e in età scolare, supporto già concretizzatosi con l’apertura nel maggio 2014 del centro medico per la maternità e l’infanzia ad Azaz, a nord del territorio siriano”. Si tratta di un ambulatorio ostetrico-ginecologico con una sala parto per le emergenze. Nel marzo 2016 è stato inaugurato il Centro Teal Club dedicato ai bambini che necessitano di cure speciali quali assistenza psico-motoria ma anche psicologica. Un sogno realizzato e già, purtroppo, infranto. Il centro è stato bombardato il 7 gennaio di quest’anno.
Dopo lo scoraggiamento iniziale, We are si è attivata immediatamente per raccogliere fondi e far ripartire tutto il prima possibile. Un altro progetto a cui la onlus teneva molto e che proprio in questi giorni ha raggiunto l’obiettivo finale è la realizzazione di 20 classi con circa 40 alunni ciascuna nel campo profughi di Alnour, a sette chilometri da Azaz. 3600 delle circa 6600 persone che vivono nell’enorme tendopoli non superano i quindici anni di età. “Molti bambini che abbiano incontrato non sanno leggere e scrivere. Alcuni hanno superato i dieci anni. Sono stati i genitori stessi che hanno espresso il desiderio di una scuola per i lori figli”. A dirlo è Zakarya, un medico anestesista siriano che collabora con “We are” e con la quale è costantemente in contatto. È lui che invia le richieste di quanto serve, tra queste un’ambulanza. A breve partirà un container – uno dei tanti – con il mezzo donato dalla Croce Rossa di Bologna. “We are” è anche sostenitrice di quattro orfanotrofi che si trovano a Kilis, in Turchia, vicino al confine siriano. Proprio lo scorso anno un gruppo del direttivo si è recato personalmente sul posto e ha fatto tutto quello che era possibile. Azioni tanti semplici quanto straordinarie: hanno chiesto alle persone di cosa avevano veramente bisogno e l’hanno comprato.
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