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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 07 mar 2016 00:00

Abel Ferrara fra peccato e redenzione. Un film a Brescia? "Mi piacerebbe"

Sabato 5 marzo, palazzo Loggia, nell'ambito della rassegna "Old cinema", ha ospitato il regista italoamericano Abel Ferrara. Fra i relatori, don Adriano Bianchi

Rabdomante dei sogni, narratore di anime in cerca di redenzione. È Abel Ferrara, reduce dalle riprese di un documentario dedicato a Padre Pio. Il regista è stato il quarto ospite in ordine di tempo della rassegna Old Cinema. Un discorso a 360 gradi quello del regista italoamericano giunto oggi a Brescia: dal cinema alla politica, dalla fede all'attualità: “Il vostro sindaco – ha esordito Ferrara – ha citato Martin Luther King, quest'anno ci sono le elezioni negli Stati Uniti. Io ascolto i candidati, i loro discorsi. Mi tornano alla mente i discorsi dei politici di quando ero giovane, Malcolm X e Robert Kennedy, la parola compassione era usata moltissime volte. Quest'anno non ho mai sentito pronunciare quella parola”.

Al tavolo dei relatori in Sala Giudici a palazzo Loggia, oltre al sindaco Del Bono e alla direzione artistica della rassegna dedicata alle sale perdute, Ambra Craighero e Roberto Dotti, anche il presidente dell'Acec Don Adriano Bianchi. "Nei suoi film – ha sottolineato il presidente rivolgendosi a Ferrara - il tema della redenzione dal peccato e' fortissima. C'è una riflessione del Vescovo di Brescia, mons. Monari, un contributo recente, in cui afferma che l'uomo di oggi pare abbia perso il senso del peccato ma, più che il senso del peccato, ha perso il senso del suo peccato, il senso del peccato personale, mentre ha chiarissimo il senso del peccato degli altri. L'uomo moderno fa una grande fatica nell'elaborare il senso di colpa: il proprio lo rimuove, quello degli altri lo etichetta, lo addita. Nei film di Abel viene più volte sottolineato il percorso di redenzione. La storia cristiana insegna che la liberazione dal peccato avviene grazie alla misericordia, attraverso il sacramento della riconciliazione. Penso che per chi non crede, guardare qualche film di Abel, dove il cinema si tramuta nel luogo dove ripercorrere un cammino di redenzione, in qualche modo aiuti l'uomo a riprendere in mano se stesso, superando anche il senso del peccato che gli dà così fastidio, che è causa di tanta angoscia. In tal senso le Sale diventano luoghi di presa di coscienza di un percorso che possiamo intraprendere”.

Un'opera dell'italoamericano significativa da questo punto di vista è “Mary” (la cui proiezione alla presenza del regista è prevista per questa sera alle 22).“La protagonista - ha evidenziato don Adriano Bianchi - che si ritrova in Terra Santa, rispondendo al telefono allo show man che la vuole intervistare dice: 'Bisogna avere coraggio per credere, per percorrere la via della verità bisogna avere il coraggio per essere pienamente umani. Mary intraprende questo percorso'”. Bisogna, quindi, essere capaci di cammminare verso la redenzione, benché il saper riconoscere i propri peccati sia diventato un esercizio caduto in disuso. In un mondo in cui nessuno sembra volersi assumere le proprie responsabilità, il senso di colpa è passato in secondo piano. E' la tesi di Abel Ferrara: “Come ha detto don Adriano Bianchi – ha affermato Ferrara – oggi il senso di colpa è diventato qualcosa di 'semplice'”. Questo è il migliore dei mondi possibili? Non è dato saperlo, quel che è certo è che, anche in rapporto al percorso di redenzione: “Se non vuoi cambiare te stesso non puoi cambiare nemmeno il mondo”.

La presenza a Brescia del regista non è legata solo a Old Cinema, Abel Ferrara è infatti in cerca di una location per il suo prossimo film che avrà per protagonista, come da tradizione, Willem Dafoe, diventato suo attore-feticcio dopo essere stato coinvolto nelle riprese dei suoi Pasolini, 4:44 Last Day on Earth", Go Go Tales e New Rose Hotel. Il nuovo progetto si intitola Siberia e dovrebbe essere ambientato in una località "immersa nella natura, mi servono - ha sottolineato - la campagna, le montagne e della neve". "Mi piacerebbe fare un film qui" ha aggiunto. Se poi evidenziamo l'innamoramento del regista per la metropolitana di Brescia, può darsi che la Leonessa abbia le carte in regola per ospitare il set del suo prossimo film.



ROMANO GUATTA CALDINI 07 mar 2016 00:00