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Brescia
di LUCA BEATO 24 nov 2022 07:58

Africa, Salvavita in Neonatologia: un concerto

Sabato 26 novembre nella chiesa di San Giacinto è in programma il concerto del coro "Le Rocce Roche" per sostenere un progetto per l'ospedale dei Fatebenefratelli in Togo

Sabato 26 novembre alle 20.45 nella chiesa parrocchiale di San Giacinto a Lamarmora è in programma il concerto de "Le Rocce Roche": canti popolari e natalizi eseguiti da un coro maschile di 30 cantori diretti da Giovanni Battista Tura.

Il Coro di canti popolari Le Rocce Roche, diretto da Giovanni Battista Tura, si è formato a Brescia nel 1995 per iniziativa di un gruppo di amici accomunati dalla passione per la montagna e la musica.

Il concerto a ingresso libero è promosso in collaborazione con l'Associazione Uta Onlus, Uniti per Tanguiéta e Afagnan per sostenere gli ospedali dei Fatebenefratelli in Africa, in particolare l'ospedale di Afagnan in Togo.

Nell’Ospedale di Tanguiéta (Benin) da qualche tempo i bambini ricoverati sono quasi raddoppiati, passando da 3.000 a più di 5.000. Il 20% di essi arriva in stato di estrema gravità per cui occorre proprio salvarli dalla morte. A questo scopo nel 2012 è stata istituita la Neonatologia con terapia intensiva di 27 culle.

Per salvare tanti bambini nati prematuri l’infermiera Angela Sosa ha istituito la marsupio-terapia nella Neonatologia di Tanguiéta.

Il libro di Angela Sosa Gonzalez "Salvavita in Neonatologia" ne descrive l’esperienza e prospetta la sua realizzazione anche nell’Ospedale di Afagnan (Togo). 

Già all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso in seguito alla tremenda epidemia di morbillo, che fece una strage di bambini, fu costruita una grande Pediatria per opera di Luigi Giorgetti per onorare la memoria del figlio Paolo, rapito per estorsione a 16 anni e trovato morto bruciato. Con il passare del tempo essa è stata più volte ampliata ed è diventata quasi un ospedale nell’ospedale. Attualmente vi accedono ogni anno più di 5.000 mamme con i loro bambini, il 20% dei quali arrivano all’ospedale molto gravi, bisognosi di cure intensive: trasfusioni di sangue, fleboclisi, nutrimento nasogastrico, ecc. Nel 2012 è stata creata appositamente la sala di terapia intensiva di 27 culle.

In questo contesto un problema particolare è dato dai bambini che nascono prematuri, ed è qui che si inserisce l’azione dell’infermiera Angela Sosa. Essa non si è limitata a dare un aiuto saltuario agli operatori dell’ospedale, come fanno tanti volontari pur meritevoli che vanno in Africa, ma vi è andata con l’ambizioso progetto di diminuire la mortalità infantile concentrando la sua attenzione sui nati prematuri. Ha procurato apparecchiature salva vita per i neonati: CPAP e table chauffante, ecc. Ha fatto costruire accanto alla terapia intensiva un ambiente igienico per la marsupio-terapia, dove le mamme tengono continuamente il bambino al petto, perché non si raffreddi e muoia, ma continui a svilupparsi come nel seno materno. Per fare questo e dare una continuità al suo progetto ha formato il personale medico e infermieristico necessario ed opportuno.

In questa complessa operazione Angela ha usufruito dell’aiuto di diverse Associazioni di volontariato, che giustamente vengono ringraziate ed elogiate in questo libro: Associazione UTAONLUS, Associazione B 2 A, Fondazione Museke di Brescia e specialmente l’Associazione MANI DI MAMMA, sezione di Bergamo, per la fornitura di corredini per i bambini.

Secondo la testimonianza di fra Fiorenzo Dr. Priuli nella Neonatologia di Tanguiéta (Benin) è stata dimezzata la mortalità infantile.

Angela, con il ricavato di questo libro e con altri aiuti che le arriveranno, intende continuare a dare opportunità di vita ad altri neonati. A questo scopo ha introdotto a Maggio 2022 un progetto di neonatologia all’ospedale “St. Jean de Dieu” dei Fatebenefratelli di Afagnan (Togo) e vorrebbe realizzarlo in tre anni.


LUCA BEATO 24 nov 2022 07:58