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Brescia
di FRANCESCO ZULIANI 23 feb 2016 00:00

Ghertruda la mamma di A. La donna che volle esser regina nella terra di Amleto

Venerdì 19 febbraio si è tenuta presso l’ufficio stampa CTB la presentazione dello spettacolo “Ghertruda la mamma di A.” che ha debuttato ieri lunedì 22 febbraio al Teatro Santa Chiara e continuerà fino a sabato 27 febbraio, ogni sera inizierà alle 20.30

“Ghertruda la mamma di A.” è un progetto a cura di Davide Rondoni che ha scritto anche il testo dell’opera e di Laura Piazza che è protagonista unica dello spettacolo ed è diretto da Filippo Renda. Alla presentazione di venerdì vi erano presenti il direttore del CTB Gian Mario Bandera, Laura Piazza e Filippo Renda. L’attrice ha lavorato con grandi registi, da Albertazzi a Calenda, da Carmelo Rifici a Claudio Longhi, mentre, lei dice: “Da sempre sono interessata al rapporto tra teatro e poesia e si dice contenta dell’opportunità che gli è stata data di essere protagonista di questo spettacolo, mentre il regista è un emergente ha mosso i primi passi come assistente alla regia di Luca Ronconi , subito dopo essersi diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano; in seguito ha lavorato con Ferdinando Bruni, Francesco Frongia e Roberto Rustioni, lui dice: “ Nella squadra che mi ha affiancato ho trovato molta professionalità, che l’ha aiutato a preparare bene quest’opera”.

Ghertruda la mamma di A. racconta in modo originale, la vicenda personale della regina di Danimarca e madre di Amleto. Il personaggio lasciato in ombra da Shakespeare, è ora diventata un fantasma che ci racconta la sua versione dei fatti senza risparmiare niente a nessuno. Qui il personaggio si immagina che la regina torni agli eventi della sua tragica vita cercando dapprima di difendersi davanti a una giuria immaginaria, cercando la propria condotta impeccabile, poi cercando di condannare gli altri personaggi del dramma: Claudio, Amleto padre, il figlio Amleto e perfino Ofelia. Ma, come ogni colpevole, la regina non desidera altro che confessare per venire condannata, e così finalmente, può ammettere il proprio fallimento. Lo spettacolo è inserito nella rassegna teatrale Shakespeare Imago Mundi, promossa dal CTB per celebrare la ricorrenza dei quattrocento anni dalla morte di Shakespeare, progetto sostenuto dalla Fondazione Comunità Bresciana e ha il contributo della Fondazione Cariplo.
FRANCESCO ZULIANI 23 feb 2016 00:00