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di MASSIMO VENTURELLI 18 apr 2019 10:40

Giovanni XXIII, Paolo VI e le Acli

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Presentato nei giorni scorsi a Roma l’ultimo libro di Maurilio Lovatti. La presentazione a Brescia il 27 maggio prossimo

È stato presentato nei giorni scorsi a Roma l’ultimo libro di Maurilio Lovatti “Giovanni XXIII, Paolo VI e le Acli” edito dalla Morcelliana. L’evento, organizzato dalle Acli nazionali in collaborazione con la Fondazione Achille Grandi, si è inserito nel percorso di celebrazione dei 75 anni dalla nascita dell’associazione.

Il volume di Lovatti, per la prima volta, ricostruisce e documenta – attraverso l’analisi di fonti inedite provenienti da archivi nazionali e privati – la relazione tra il movimento organizzato dei lavoratori cristiani e le autorità ecclesiastiche, a partire dagli anni che precedono il Concilio Vaticano II fino ai fecondi anni Sessanta e Settanta, segnati dal magistero di Giovanni XXIII e Paolo VI.

Maurilio Lovatti ha indagato la “storia spirituale” delle Acli e il loro rapporto con la Chiesa: un alternarsi di momenti di dialogo e collaborazione ad altri di allontanamento, come la deplorazione di papa Montini del 1971. Sulla base di fonti inedite provenienti da archivi nazionali e privati, Lovatti dipana minuziosamente i fili del rapporto tra fede e politica, chiarisce il ruolo e le responsabilità dei laici nella Chiesa italiana e mostra l’evoluzione del pensiero sociale cattolico in un arco di tempo che va dalla preparazione del concilio Vaticano II alla sua recezione e applicazione. Anni ricchi di riflessioni e di entusiasmo, ma anche convulsi e problematici.

Utilizzando in modo rigoroso le fonti, con un linguaggio asciutto, che non indulge alla retorica, lo studio di Lovatti mette in luce come le vivaci discussioni dentro le Acli siano lo specchio dell’intera comunità cristiana che, sollecitata dallo spirito conciliare, si interroga su come ripensare il rapporto con un mondo in rapida trasformazione, come essere fermento evangelico in una società che sta perdendo i riferimenti spirituali, come testimoniare la passione per l’uomo senza svendere la fede in Dio, come lottare contro le ingiustizie economiche e sociali senza assumere criteri di lettura e metodi incompatibili con la prospettiva cristiana.

Alla presentazione, con l’autore, erano presenti Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, Nicola Antonetti, presidente dell’istituto “Don Luigi Sturzo”, don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei che ha ricordato come “La vostra presenza operosa trovi motivo e modo di rafforzarsi in questo tempo in cui tanti segni parlano di sfilacciamento del tessuto sociale. Grazie per quel tessuto di comunità che continuate a costruire e a rappresentare; per quell’impegno in attività di grande valore sociale, che fa sì che il rapporto con gli altri non sia avvertito come un limite, ma come quello che dà spessore alla vita”.

MASSIMO VENTURELLI 18 apr 2019 10:40