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Brescia
di REDAZIONE 06 ott 2025 16:19

Grande interesse per il Festival dell’educazione

Circa 8mila partecipanti per la seconda edizione del Festival internazionale dell’educazione, distribuite negli oltre 50 eventi sparsi per tutto il territorio della città di Brescia e in ascolto di 115 relatori. L’iniziativa, andata in scena dal 2 al 5 ottobre 2025 sul tema “La città che apprende. Apprendere nella città”, è stata promossa da Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Asm, Gruppo La Scuola, InnexHub - Fondazione Aib, Fondazione Teatro Grande, con il sostegno significativo di Fondazione Comunità Bresciana, nonché di Comune di Brescia, Consiglio Regione Lombardia e degli sponsor KPMG, Promotica e con il contributo di Gruppo Foppa-Scuola audiofonetica, Fondazione Comunità e scuola, Fondazione Tovini - Fondazione Togni Cantoni Marca. Il Festival si è avvalso della media partnership di Rai Cultura, Rai Radio 1, Avvenire e Editoriale Bresciana (Giornale di Brescia, Teletutto e Radio Bresciasette).

In occasione della Giornata mondiale degli insegnanti, in città si sono alternate lecture internazionali, talk, laboratori per bambini e genitori, spettacoli, mostre, approfondimenti tematici per insegnanti educatori, incontri di formazione per gli studenti delle scuole superiori, attività rivolte al mondo delle imprese. Un ricco palinsesto di appuntamenti che aveva l’ambizione di far emergere “le buone pratiche” che la città educativa ha messo in atto, ma anche linee di azione sul futuro dell’educazione.

"Un successo che sorprende e incoraggia, anche per la qualità del dibattito e la varietà dei pubblici" afferma Domenico Simeone, direttore scientifico del Festival e preside della facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica. "Dal mio punto di vista e dai feedback ricevuti è andata molto, molto bene. Mi sembra che il Festival abbia trovato un riscontro molto positivo non solo nella nostra città ma anche da persone arrivate da altri contesti". Alcuni appuntamenti risultavano già esauriti molto tempo prima, in particolare i laboratori per bambini e genitori.

"È stato molto bello vedere famiglie mettersi in gioco insieme» commenta Simeone. «Questo suggerisce che, anziché lamentarsi dei genitori di oggi, bisognerebbe creare occasioni per permettere loro di stare con i figli. L’entusiasmo non è arrivato solo dagli addetti ai lavori - insegnanti, educatori, operatori sociali - ma anche da cittadini comuni, curiosi di partecipare a un confronto su come si cresce, si insegna e si vive insieme». «La cosa più positiva è stata proprio la partecipazione delle persone comuni, oltre che di insegnanti e genitori - sottolinea Simeone -. Il tema scelto per quest’anno, la città che apprende, si è rivelato centrato: dopo il confronto con ospiti italiani e stranieri gli organizzatori si dicono confortati dalla bontà di questa scelta".

Tre gli eventi principali distribuiti nelle serate del Festival. Giovedì 2 ottobre al Teatro Grande di Brescia la lectio “Vivere in città, una storia di fiducia” di Mark Hunyadi, filosofo svizzero di origine ungherese, docente di filosofia sociale, morale e politica all’Università Cattolica di Lovanio in Belgio. Il professore ha parlato della fiducia come di «un presupposto inevitabile della vita sociale», sfidato però oggi dal digitale, che punta a costruire «un mondo perfettamente sicuro, in cui ognuno possa agire senza bisogno di fidarsi».

Dell’esperienza delle scuole Penny Wirton, dedicate all’insegnamento dell’italiano ai migranti, ha parlato venerdì 3 ottobre, nell’aula magna dell’Università Cattolica, il fondatore, lo scrittore Eraldo Affinati, che, parlando del metodo basato su empatia e fiducia, ha ribadito che educare non significa soltanto trasmettere nozioni. «Oggi vuol dire soprattutto insegnare il senso del bene comune e aiutare i giovani a orientarsi nella rivoluzione digitale».

Philippe Meirieu, uno dei più autorevoli pedagogisti europei, ospite sabato 4 ottobre dell’auditorium Santa Giulia, ha parlato di “Città educativa”. La sfida è "costruire situazioni stimolanti che facciano nascere la voglia di imparare: nei banchi di scuola, nella vita familiare, ma anche negli spazi urbani. Da qui nasce il concetto di città educante: una comunità che non si limita a trasmettere regole, ma diventa laboratorio di esperienze culturali, incontri tra generazioni, partecipazione civica".

Con lo spettacolo “Mai più la guerra”, nella Basilica dii San Salvatore, sono stati ricordati i 60 anni dello storico discorso di Paolo VI alle Nazioni Unite, il 4 ottobre 1965, primo Papa nella storia a parlare in quell’assise. In quell’occasione il Pontefice «ha scelto di parlare come portatore di un messaggio di pace» come ha sottolineato il presidente dell’Istituto Paolo VI don Angelo Maffeis. Il discorso è stato letto dall’attore Emmanuel Casaburi, che ha proclamato anche passaggi dal messaggio che papa Montini lesse a Kampala nel 1969, con l’accompagnamento musicale di suor Donatella Bardi. Un’atmosfera suggestiva per accompagnare le parole di pace di Paolo VI e rilanciare il suo appello in un tempo tanto carico di conflitti.

Concluso il Festival, nelle sale del Museo Santa Giulia, fino al 15 febbraio, si potrà ancora ammirare MONDI, VIAGGI, STORIE... e poi c'è Jacovitti! Una mostra che celebra l’illustrazione per ragazzi e la storia dell’educazione in Italia, attraverso l'esposizione, per la prima volta al grande pubblico, di bozzetti originali da Munari a Jacovitti, dall’archivio di Editrice La Scuola. L’esposizione, promossa da Fondazione Brescia Musei e da Editrice La Scuola, offre attraverso un’accurata scelta di oltre 70 tavole uno spaccato dell’immaginario iconografico proposto alle giovani generazioni che si formarono in Italia negli anni del dopoguerra e del boom economico, alle soglie della più stretta contemporaneità.

Sono visitabili fino al 25 ottobre anche altre tre mostre. “Tutta mia la città. Opere di bambini di tutto il mondo (Istituto Pasquali-Agazzi, via Ambaraga 93), dall’archivio PinAC testimonianze di bambini che guardano il mondo dalla propria città. La seconda è “Skinn. Camminando sulla pelle della città”, una mostra di fotografia terapeutica che esplora la città come corpo ferito, dove i segni urbani diventano riflessi interiori e le immagini soglie tra sofferenza e cura (Corridoio Montini, Università Cattolica del Sacro Cuore, via Trieste 17). L’ultima mostra è dedicata a “La scuola di Mario Lodi”, un viaggio visivo nella pedagogia della libertà e della partecipazione (Università Cattolica, via della Garzetta 48). Per informazioni festivaleducazionebrescia.it.

REDAZIONE 06 ott 2025 16:19