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Brescia
di REDAZIONE 04 set 2023 14:31

I Nodi dei Giardini del Paradiso: 30mila visite

Grande successo per la mostra I Nodi dei Giardini del Paradiso, co-promossa da Fondazione Tassara e Fondazione Brescia Musei e aperta fino al 5 di novembre nel Grande Miglio del Castello di Brescia.

Nei primi cinque mesi i visitatori hanno superato le 30 mila presenze confermando come la proposta culturale innovativa di affiancare l’arte contemporanea a un nucleo di preziosi manufatti tessili, parte della collezione donata dall’imprenditore Romain Zaleski alla Fondazione Tassara, continui a emozionare.

La mostra è stata anche un esempio virtuoso di collaborazione tra privato e pubblico che ha consentito di rivitalizzare lo spazio magnifico del Castello di Brescia.

"Fondazione Brescia Musei crede fortemente nella programmazione culturale che valorizzi i patrimoni identitari della nostra comunità" ha dichiarato Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei. "In questo senso è una grande soddisfazione sapere che un progetto espositivo dedicato al rapporto tra una grande collezione di tappeti antichi bresciana e il contemporaneo sortisca tanto interesse presso i pubblici. Dobbiamo per questo ringraziare la felice intuizione artistica di Letizia Cariello che ha saputo creare un’opera installativa di grande suggestione, ma ciò è anche la dimostrazione di come, partendo dalle collezioni, anche quelle apparentemente meno praticate dai grandi pubblici come i tessuti antichi, sia possibile, grazie a progettualità intelligenti e contaminate dal contemporaneo, accattivare l'interesse del grande pubblico: i dati che vengono diffusi oggi circa i primi cinque mesi della mostra dimostrano anche questo".

Soddisfazione anche da parte della Fondazione Tassara. "Abbiamo aperto un mondo, anzi, più mondi a un pubblico italiano e internazionale" ha dichiarato Flavio Pasotti, presidente della Fondazione Tassara. "Il tappeto come opera d’arte che contiene nei suoi segni culture e filosofie diverse che affondano le loro radici nei millenni. L’eredità dell’arte della tessitura, tra le più antiche nella storia dell’umanità che ancora sa sorprendere con opere moderne e contemporanee in un viaggio senza soluzione di continuità. Abbiamo fatto riscoprire terre lontane un tempo attraversate dai mercanti di Venezia oggi importanti crocevia geopolitici. Lo abbiamo fatto insieme a un pubblico non specializzato, ma disposto a farsi sorprendere e a lasciarsi coinvolgere dalla creazione contemporanea di Letizia Cariello e dalle musiche e dai filmati di Wladimir Zaleski, proiettati sui teli appesi al soffitto del Grande Miglio. È una mostra immersiva, appunto, dove ogni visitatore trova qualcosa di personale da tenere nel ricordo e nell’anima. Il miglior premio sono i commenti entusiasti e commossi lasciati dai visitatori in lingue e alfabeti diversi sul libro dei commenti alla mostra. Siamo per questo felici di aver dato un contributo importante a questo straordinario anno di Brescia e Bergamo".

Fino al 5 novembre il pubblico potrà ancora ammirare il percorso costituito da 35 tappeti provenienti dall’area del Turkestan e da otto opere di arte contemporanea legate al tessile inserite in un’unica e inedita installazione site-specific realizzata da LETIA-Letizia Cariello, artista, autrice delle installazioni e co-curatrice della mostra insieme allo storico dell’arte Giovanni Valagussa.

"Non solo come co-curatrice ma soprattutto come artista, sono davvero felice e gratificata" ha detto Letizia Cariello. "Quando ho deciso di inserire i tappeti della collezione Zaleski all’interno di una mia installazione perché diventassero parte di un’unica grande opera, il mio desiderio era di trasmettere a un pubblico vasto ed eterogeno un sentimento preciso. Un sentimento di energia trasformazione e, diciamolo!, di amore. Non avrei mai potuto farlo senza la fiducia piena dell’ingegner Romain Zaleski, oltre al supporto di Fondazione Brescia Musei, della Fondazione Tassara e, naturalmente, del Comune di Brescia. Oggi, mi prendo il lusso di dedicare questo meraviglioso risultato al suo animo coraggioso e curioso".

Le sale di stoffa, fili, corde tese e tappeti, appesi come stendardi o gonfaloni, sono diventate nei mesi meta continua di visite e spazio di socialità dove poter fruire gratuitamente di arte e cultura.

Riprendono, nel frattempo, le visite nei palazzi storici. In concomitanza con la mostra bresciana, riprende a Bergamo la seconda edizione di Hortus Conclusus, promossa da Fondazione Tassara, con l’apertura di Palazzo Agliardi (17 settembre, 1° ottobre), Palazzo Terzi (17 settembre, 24 settembre), Castello di Valverde (24 settembre, 1° ottobre).

REDAZIONE 04 set 2023 14:31