Nave: la cena per la Marafiki Primary School
All’oratorio San Filippo Neri di Nave, sabato 13 dicembre, si terrà una cena di beneficenza il cui ricavato verrà devoluto alla Marafiki Primary School ETS, la scuola nata sull’isola di Kadaina, in Kenya, grazie all’impegno di Valentina Moscheni ed Elisabetta Marigonda, ma anche a Douglas Guerzoni, l'attuale presidente. L’istituto oggi offre istruzione a oltre 650 bambini in un contesto in cui studiare non è garantito.
L’evento è aperto a tutti e ci sono ancora posti disponibili: la partecipazione ha un costo di 40 euro. La serata prevede un menù ricco (un abbondante antipasto, un primo, un secondo, frutta, dolce e caffè), un’animazione speciale e le testimonianze di diverse persone che hanno visitato la scuola. Per la prima volta saranno presenti anche il presidente della Marafiki Primary School ETS (da poco un’Ente del Terzo Settore, prima una Onlus) e le due fondatrici Valentina ed Elisabetta.
L’iniziativa è promossa da Francesca Ambrosio, di Provaglio d’Iseo, che sostiene il progetto da oltre dieci anni attraverso raccolte fondi, mercatini solidali, gite ed eventi vari. Fino al 2020 la cena è stata un appuntamento itinerante in diversi paesi della Franciacorta e quest’anno riparte da Nave.
"È nato - spiega Francesca Ambrosio - tutto una quindicina di anni fa, quando, insieme ad alcune amiche del coro in cui canto, ho inviato a Marafiki medicine e aerosol, grazie ad alcuni medici volontari. Il progetto è promosso anche da Valentina Marigonda, una mia amica d’infanzia, e questo legame personale mi ha portata a sostenerlo fin dall’inizio: so che ogni contributo arriva davvero alla Marafiki Primary School ETS. Nel tempo ho cercato di fare la mia parte con piccoli e grandi gesti: dai lavoretti fatti a mano venduti ai mercatini, alle lotterie, fino alle gite e ad altri eventi. Per anni ho organizzato anche la cena di beneficenza, che mi permetteva di raccogliere fino a 3.000 euro l’anno; negli anni senza cena ho comunque inviato almeno 2.000 euro. Con quei fondi abbiamo contribuito a portare l’acqua nel villaggio dell’isola di Kadaina, a costruire – e poi ricostruire dopo un incendio – i dormitori, l’infermeria e la mensa. C’è sempre bisogno di aiuto, perché ci sono sempre nuove necessità. Quest’anno mi piacerebbe semplicemente raggiungere quante più persone possibile. La location di Nave è un po’ più distante rispetto alla Franciacorta, dove si era creata una vera rete di amici, una piccola grande famiglia intorno a Marafiki. Ma spero davvero che questa famiglia possa continuare ad allargarsi".