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Concesio
di LUCA BRESSANINI 24 mag 2018 09:26

Passaggi: i finalisti del Paolo VI

In mostra sino al 16 giugno, presso la Collezione Paolo VI, le opere del premio dedicate al Papa bresciano selezionate dalla giuria

Fino al 16 giugno la Collezione Paolo VI di Concesio ospiterà “Passaggi”, collettiva di 8 artisti finalisti della seconda edizione del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea, progetto volto a valorizzare le opere di giovani artisti che indagano il tema della spiritualità, non necessariamente intesa in senso confessionale. A pochi mesi dalla canonizzazione di Papa Montini, un evento che richiama il suo pensiero sull’arte, da lui considerata “espressione dell’interiorità dell’uomo”.

Artisti. Gli artisti sono stati scelti dalla Giuria del Premio, composta dal comitato scientifico del museo, che avrà il compito di individuare un vincitore, che sarà protagonista al museo con una personale, prevista nel 2019. Il percorso si apre con “Convivio”, opera realizzata dall’artista Daniela Novello con materiali quali pietra, piombo e ferro, consistente in due tavoli sui quali trovano posto delle ceste vuote e del pane spezzato, a richiamare il tema quotidiano della povertà. Seguono due video. Il primo, di Armida Gandini, “Pulses”, si sofferma su un dettaglio del trittico de “I Sette Sacramenti” del pittore Roger Van der Weiden, il volto della Madonna che piange; il secondo, di Stefano Crespi, “Dove stavi guardando per non vedermi” è ispirato ad un’opera della Collezione Paolo VI, “Ciò che Gesù vedeva dall’alto della croce” di Jean Guitton: realizzato in diversi Paesi, dall’Italia, all’Asia, è un invito a riflettere sull’importanza del saper guardare all’altro, al “diverso”, cercando di immedesimarsi in lui, tema di grande attualità.

Installazione. Al centro della sala è collocata l’installazione sonora di Corrado Saija e Giorgio Presti, “Dove sta il mio occhio cresce il mio grano”, una scatola spaziale di forma esagonale, all’interno della quale il pubblico viene direttamente coinvolto attraverso la riproduzione acustica della propria voce, sotto forma di eco.

Bellissime “Le dimore del pittore”, 5 dipinti di Ettore Frani dall’atmosfera silente e di raccoglimento, nei quali i soggetti, rappresentati con estrema finezza, campeggiano su sfondi scuri. Chiudono il percorso due installazioni, “Leschants de la mi-mort” di Albano Morandi, ispirata all’omonima opera musical-letteraria di Alberto Savinio e i lavori di Marta Cristini, “Météorites”, “La chute”, “Poussière” e “Atlas”, quattro opere distinte, ma legate tra loro a raccontare una storia in una singola installazione, che rimanda ad una dimensione spirituale “cosmica”. Orari: dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17; Il sabato dalle 14 alle 19. Ultimo appuntamento con le visite guidate gratuite il 26 maggio alle 17.30.

LUCA BRESSANINI 24 mag 2018 09:26