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di REDAZIONE 28 set 2018 13:03

Sono scesa nella valle delle ombre

L'incontro dedicato alla figura di Teresa di Lisieux si terrà a Brescia domenica 30 settembre alle 20.30 presso il Teatro dell'Anima, in via Piamarta 9

La rivista “Missione Oggi” continua le sue attività culturali con un nuovo appuntamento della rassegna “Teatro dell’anima”, dedicato alla figura di Teresa di Lisieux (1873-1897), monaca di clausura, canonizzata nel 1925 e proclamata dottore della Chiesa universale nonché patrona universale delle missioni. L'incontro, intitolato "Sono scesa nella valle delle ombre", si terrà a Brescia domenica 30 settembre alle 20.30 presso il Teatro dell'Anima, in via Piamarta 9.

Thérèse Françoise Marie Martin appartiene al lungo secolo dell’Ottocento, secolo della riconferma dell’Illuminismo, della prima grande rivoluzione della storia, delle grandi trasformazioni sociali, politiche, economiche, culturali, della seconda rivoluzione industriale, del positivismo, dell’evoluzionismo, della nascita delle scienze sociali. Ebbene in questo secolo in cui viene certificata filosoficamente la morte di Dio, Teresa, una ragazza di 15 anni e di poca istruzione scolastica, entra nel Carmelo per conversare d’amore con l’Assente di cui è innamorata. La prova di questo suo assoluto amore si trova nell’autobiografia,  Storia di un’anima, e nei Manoscritti A, B e C, scritti non per sua volontà ma per obbedienza a Madre Agnese di Gesù, sua sorella carnale; la quale, in prima istanza, riceve un netto rifiuto, motivato dalla consapevolezza di Teresa della impossibilità della parola umana di “ripetere cose che il nostro cuore può a malapena intuire”. Alle insistenze di Madre Agnese, la sorella obbedì chiedendole il permesso di scrivere parlando a Gesù: “Ciò mi è più facile nell’esprimere i miei pensieri”. A far parlare le parole di Teresa è l’amore. Ella è consapevole, come sostiene Michel de Certeau che “L’amore non è un atto della volontà. È una forza che ti colpisce, un desiderio che ti abita senza averti chiesto di entrare. Appartiene all’altro e non al corpo in cui abita. Alla volontà è accordata la scelta e la responsabilità di essere fedele al proprio desiderio o di tradirlo. L’amore si fonda sull’amore, non ha alcuna relazione né con la conoscenza né con il sapere”.

Teresa di Lisieux, come Teresa d’Avila e Juan de la Cruz, come i mistici di tutti i tempi, scopre dentro di sé l’amore che la travolge, di cui non riesce a fare a meno, di cui non ha le chiavi per disinnescarlo e, come tutti gli innamorati, vuole obliarsi in un altro se stesso e ritrovarsi e possedersi veramente in questo oblio.

REDAZIONE 28 set 2018 13:03