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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 06 mar 2016 00:00

Torna il "Mese letterario" per non smettere di esplorare

Il 7 aprile si apre la rassegna letteraria della Fondazione San Benedetto. Gli autori: Calvino, Pasolini, Hemingway, Doninelli e Melvillle

Sarà l’ebbrezza del vento in poppa, come l’inebriante odore di salsedine, ad accompagnare larga parte della traversata nel mondo della letteratura della VII edizione del “Mese letterario” organizzata dalla Fondazione San Benedetto. “Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta”. È questo il titolo della rassegna – tratto dai “Quattro quartetti" di T. S. Eliot – che accompagnerà gli spettatori fra i marosi, le gioie e i tormenti di autori che almeno una volta nella loro esistenza hanno narrato il viaggio alla ricerca di sé, spingendosi, talvolta, oltre i confini stabiliti: non una fuga dal mondo, bensì un cammino alla riscoperta delle proprie radici, della propria origine.

Pasolini e Calvino.“Dietro la letteratura, quella ‘vera’, c’è il sangue, c’è il dolore”, ha commentato il presidente della Fondazione San Benedetto Graziano Tarantini. Termini che non possono non far tornare alla mente il viaggio terreno di Pier Paolo Pasolini, un percorso terminato con una chiazza di sangue raggrumato, nella notte fra il 1º e il 2 novembre 1975, sulla spiaggia dell’Idroscalo. Al di là di qualsivoglia celebrazione “anniversaristica” (nel 2015 ricorreva il 40° della morte), la Fondazione San Benedetto ha voluto riproporre l’autore degli “Scritti corsari” attingendo a una formula inedita: “Abbiniamo Pasolini a Calvino – ha affermato il presidente –, sono stati i due autori che nel ‘900 hanno maggiormente nutrito il dibattito culturale italiano con due visioni diverse che ancora oggi respiriamo nell’aria”. L’arduo compito di “far sedere” al medesimo tavolo Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino, aprendo di fatto la rassegna, spetterà a Valerio Capasa, un gradito ritorno per il popolo del “Mese letterario”, atteso giovedì 7 aprile (alle 20.30).

Hemingway e Melville. È un tuffo – quello proposto dalla Fondazione San Benedetto – nelle “profondità dell’animo umano che è immenso e sconfinato tanto quanto le profondità descritte da Hemingway e Melville”: il primo autore verrà presentato da Silvia Ballabio il 14 aprile (alle 20.30), mentre la serata dedicata al secondo chiuderà la rassegna giovedì 28 aprile (alle 20.30) con il canto di “Moby Dick” proposto da una vecchia conoscenza del “Mese letterario”, Edoardo Rialti.

Doninelli. Sarà invece la prima volta sul palco dell’auditorium Balestrieri, dove da qualche anno a questa parte viene ospitata la kermesse, per il bresciano Luca Doninelli, l’unico autore vivente inserito nel calendario (giovedì 21 aprile alle 20.30) dell’iniziativa culturale della realtà di Borgo Wührer. “Ci vuole uno slancio coraggioso per conoscere davvero in profondità le proprie radici”, ha commentato Giannantonio Sampognaro, responsabile del “Mese letterario”. “La fine della civiltà e il cielo stellato” è il titolo dell’intervento che vedrà impegnato Doninelli, reduce dalla recente pubblicazione per Bompiani de “Le cose semplici”. E' la storia della fine di tutto ciò che conosciamo, del crollo delle evidenze, dell'abisso e della disperazione che portano, volgendo gli occhi al cielo, a tornare a sperare guardando gli astri, riscoprendo, così, il valore delle cose semplici che affondano le radici in un terreno spesso dimenticato.

Iscrizioni. Oltre a Doninelli, l’altra novità di quest’anno è la partecipazione a offerta libera, ma è obbligatoria l’iscrizione da effettuarsi tramite il sito www.fondazionesanbenedetto.it. Dei circa 600 posti del Balestrieri già la metà – riferiscono gli organizzatori – sono stati prenotati... Meglio affrettarsi.
ROMANO GUATTA CALDINI 06 mar 2016 00:00