lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di ELISA PELLEGRINELLI 08 gen 2021 14:00

San Zeno: verso una materna mista

La gente mormora nel paese alle porte della città. Da alcune settimane la vicenda della Scuola Regina Margherita fa discutere cittadini e istituzioni di San Zeno Naviglio. Con la delibera numero 133 del 7 dicembre, approvata il 17, è stato avviato il processo di trasformazione della materna, che verrà sostituita, nel 2022, con delle sezioni di scuola materna statale.

La scelta è avvenuta tra le mura del Comune dove il sindaco Marco Ferretti e gli assessori della giunta di San Zeno Naviglio hanno votato per il cambiamento. Il Sindaco ha pubblicato un documento congiunto, in cui spiega gli avvenimenti e cerca di fare luce sulle dinamiche hanno portato a questo cambiamento. “Cari genitori, in termini pratici – si legge nella lettera del sindaco Ferretti – dall’anno scolastico 2022/23 le quattro sezioni della Scuola Materna Regina Margherita saranno integrate, se tutto proseguirà per il meglio, con una nuova sezione Statale e il Nido, al fine di rendere ancor più completo ed incluso, anche per i meno abbienti, il fondamentale diritto all’istruzione”.

Il quadro è quindi piuttosto chiaro: la delibera della giunta si propone di integrare una classe statale all’interno di quelle già esistenti nella centenaria Scuola Regina Margherita.

Tuttavia, l’opposizione non è completamente d’accordo. A dar voce all’altra prospettiva è infatti un consigliere di minoranza, Fabio Odelli, che ha inviato anche una lettera al nostro settimanale. “Non si tratta certo – ha sottolineato Odelli – di tifare per le scuole paritarie o statali, in entrambi i casi ci sono eccellenze e situazioni che non funzionano. Ma la scuola materna Regina Margherita è un patrimonio della nostra comunità per la sua storia e per il suo modello educativo. Tutto ciò non può essere annullato da una decisione di pochi. Questa scelta ha portato lo sconforto in quelli che vi lavorano o che vi hanno lavorato e nelle famiglie, lasciando tutti a pochi giorni delle iscrizioni in un clima di incertezza sul futuro”.

Lo scontro tra maggioranza ed opposizione, dopo alcune proteste da parte degli insegnanti della materna Regina Margherita, sembra però essersi placato in seguito all’accordo tra il primo cittadino Ferretti e il Presidente del presidio scolastico, Riccardo Panizza. Restano comunque da prendere in considerazione alcune situazioni importanti, tra le quali spicca il problema dell’ipotetica, se non potenziale, disoccupazione degli insegnanti che finora hanno lavorato tra le mura della Scuola Regina Margherita. Vista la situazione, nei prossimi giorni è in programma un Cda della scuola che, probabilmente, prenderà una posizione ufficiale.

Per far luce sullo scenario generale, è importante sottolineare l’intervento del presidente Fism Brescia, Massimo Pesenti. “Innanzitutto, ha detto Pesenti, dobbiamo guardare l’aspetto giuridico della questione. Esiste una legge sulla parità scolastica in base alla quale le scuole paritarie fanno parte del sistema nazionale di istruzione. Il sistema ha creato due grandi branche: le scuole statali e le scuole paritarie (che sono appunto quelle degli enti locali e quelli del privato no profit). Per cui, se il problema alla base di questa situazione è ideologico, mi sembra superato legislativamente ormai da tempo. Se il motivo invece è economico c’è da dire che, conti alla mano, la statalizzazione della scuola non farebbe risparmiare il Comune più di tanto. O meglio, una scuola statale costa fino a dieci volte di più di una scuola paritaria. Inoltre, dato che tutto il meccanismo non verrà avviato in maniera definitiva per almeno quattro o cinque anni, San Zeno Naviglio si troverà con una scuola mista, con quattro sezioni di paritaria ed una di statale”. A questo punto è doveroso chiedersi quali possano essere le conseguenze, non ancora esternalizzate o rese note, nei confronti di tutti gli insegnanti e gli operatori che lavorano attualmente nel presidio paritario. Tuttavia, per avere risposte certe, bisognerà aspettare ancora molto tempo.

ELISA PELLEGRINELLI 08 gen 2021 14:00