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Remedello
di LUCIANO COSTA 07 gen 2022 08:00

La scuola divisa dai cantieri

Una lunga storia di collaborazioni e di iniziative mirate alla formazione dei giovani attraverso una scuola sempre più adeguata alle loro esigenze, avendo chiaro che il fine essenziale era ed è di aiutarli a essere protagonisti del loro futuro, rischia di naufragare. Remedello, paese dell’estrema Bassa bresciana, famoso nel mondo per aver sperimentato, sotto la guida e l’impulso di padre Giovanni Bonsignori, prete agronomo oltre che scienziato agricolo, i criteri per una nuova e moderna agricoltura, oggi sede di un Istituto che raggruppa una scuola agraria, un liceo, una scuola media e diversi corsi di scuola professionale, mentre da un lato si vanta delle scuole che possiede, dall’altro non le difende e neppure le gratifica di attenzioni, se non dovute almeno meritate. Tutto per colpa di una strada che il Comune vorrebbe costruire attraversando il complesso scolastico “Istituto Bonsignori”, con ciò spaccando in due la realtà costruita negli anni.

Tutto è incominciato nel giugno 2021 quando in Consiglio Comunale è approdata l’ipotesi, spacciata come “soluzione condivisa” quando invece era frutto della sola parte comunale. In risposta a quella ipotesi, il 15 luglio 2021, con lettera dell’Istituto Bonsignori, venne comunicato al Sindaco che la Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth, impegnata nella preparazione e attuazione del proprio Capitolo Generale (momento di ampia riflessione sul futuro della Congregazione con contestuale rinnovo di tute le cariche di “governo” e, quindi, di grandi novità) non era nella condizione di poter prendere decisioni.

In ogni caso, nella lettera inviata al Sindaco, la Congregazione dei padri Piamartini, evidenziava alcune perplessità. La prima riguardava la trasformazione dell’attuale stradina interna in strada di pubblico utilizzo, che se attuata “spezzerebbe in due il nostro Istituto separandolo in modo netto dal parco ed esponendo ad alto pericolo gli studenti che vi accedono per utilizzarlo durante le ore scolastiche di educazione fisica. La seconda metteva in evidenza come una strada pubblica con transito di mezzi pesanti a così poca distanza dal fabbricato scolastico in utilizzo ad AFGP e dal fabbricato di proprietà della Provincia di Brescia (anch’esso ad uso scolastico) non tenesse conto delle fasce di rispetto dalle scuole, con evidenti ricadute negative a carico dei ragazzi presenti nelle aule e nei laboratori più esposti a smog e a rumori. La terza perplessità evidenziata riguardava il pericolo di scarificare la pedonalità dell’intero plesso scolastico a favore di un’arteria stradale gravata da notevole flusso di veicoli, che di fatto porterebbe “a generale impoverimento dell’aspetto più strettamente educativo dell’Istituto Scolastico con un messaggio contrario alla conservazione di aree a prevalenza pedonale, di pregio e verdi a servizio degli studenti”. A conclusione della lettera, il “Bonsignori”, con chiaro rispetto delle preoccupazioni evidenziate dal Comune, dicendosi disposto a collaborare per il bene del paese, sottolineava però che era certamente possibile trovare altre soluzioni “per il miglioramento della visibilità, sia dal punto di vista dell’impatto “urbanistico”, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale”.

Nonostante la chiarezza degli intendimenti proposti dall’Istituto Bonsignori, la lettera è rimasta senza risposta. Però, l’ipotesi formulata dal comune, nel frattempo, è passata dalla carta al documento, diventando parte del Piano Generale del Territorio che il Comune intenderebbe adottare nel prossimo anno. Davvero non esiste altra soluzione di quella che mettendo in discussione l’unicità del complesso scolastico esistente, di fatto compromette una collaborazione che dura da oltre cent’anni?

LUCIANO COSTA 07 gen 2022 08:00