lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Gottolengo
di GIORGIA BARTOLOTTA 09 ott 2021 14:44

Gottolengo: un paese rinnovato dalla chiesa

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo è in fase di restauro, a seguito della riqualifica di altri ambienti comunitari della parrocchia. Don Arturo: “È stata un’esigenza di tutti i parrocchiani; c’è stata partecipazione, una reazione spontanea”

Gottolengo, in questi ultimi anni, è stato al centro di un progetto di riqualificazione degli ambienti comunitari: in particolare, stanno volgendo al termine i restauri della parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, edificata nel 1746 su progetto di Domenico Praladini allievo di Antonio Corbellini.

“Una ventina d’anni fa – spiega don Arturo Balduzzi, parroco del paese – è stato riparato il tetto”, rovinato dalle infiltrazioni della pioggia, ma i lavori più complessi sono cominciati nel 2019 con l'impresa edile Deldossi, dopo anni di rilievi e progetti, nati proprio dall’arrivo di don Arturo nel 2010, con il rifacimento del “pavimento della navata e del presbiterio in marmo bianco di Botticino e rosso di Verona”. È stato sostituito l’impianto obsoleto del riscaldamento ad aria, con uno a pavimento: “in sagrestia, però, è stato asportato, ripulito e riposizionato il cotto autentico del Settecento”. È stato poi restaurato il mobilio e “tutto il legno di noce è stato riportato allo splendore antico”; adesso, invece, sono in atto i restauri delle facciate esterne e il campanile della chiesa: il cantiere dovrebbe chiudersi entro fine anno. Infine, grazie al contributo della Cei, nei prossimi mesi inizieranno anche i lavori interni, per l’apparato pittorico. Dal 2019 i lavori non si sono quasi mai fermati, a parte per le limitazioni che ha posto il Covid, ma la parrocchiale è stata inaccessibile solo per un anno: “nell’ottobre del 2020 abbiamo ripreso a celebrare la Messa”, che prima avveniva in altre chiese. Ma don Arturo, prima di riqualificare la parrocchiale, ha fatto restaurare anche altri ambienti: il santuario della Madonna dell’Incidella, la canonica e l’oratorio. “È stata – prosegue il parroco – proprio un’esigenza di tutti i parrocchiani, quella di vedere questi ambienti sistemati; è stata un’opera desiderata, c’è stata partecipazione, una reazione spontanea”. Alcune famiglie e aziende del Comune, infatti, hanno aiutato anche economicamente, oltre ai finanziamenti della Cei e di Regione Lombardia, con il bonus facciate.

“Quando sarà ultimato il cantiere – conclude don Arturo – penseremo ad una valorizzazione anche con percorsi storici e artistici, visto che la parrocchiale presenta opere di pregevoli pittori”. Tra le più importanti, “abbiamo gli affreschi di Pietro Scalvini, i chiaroscuri di Giuseppe Teosa, l’altare maggiore di Giambettino Cignaroli, e infine le tele degli altari laterali e della via crucis di Sante Cattaneo”.

GIORGIA BARTOLOTTA 09 ott 2021 14:44